Alla vigilia della Giornata mondiale della libertà di stampa, il Consiglio d'Europa, l'organizzazione internazionale il cui scopo è promuovere la democrazia, i diritti dell'uomo e l'identità culturale europea, lancia l'allarme: l'indipendenza della magistratura non è garantita in un terzo dei 47 Paesi membri del Consiglio d'Europa, mentre solo il 49% ha una giustizia efficiente. E sul fronte della libertà di stampa la situazione non è migliore.
I giornalisti possono lavorare senza essere minacciati o
uccisi in solo la metà dei Paesi, mentre nella maggior parte degli Stati sono
vittime di leggi che ne limitano la libertà d'espressione. Allo stesso tempo
meno del 20% dei Paesi garantisce l'indipendenza dei media e il pluralismo, e
solo il 6% protegge la libertà d'espressione su internet.
È la fotografia scattata dal secondo rapporto sullo stato della democrazia, dei
diritti umani e dello stato di diritto (qui il link al sito del Consiglio
d'Europa da dove è possibile scaricare il dossier, in inglese) del segretario
generale del Consiglio d'Europa, Thorbjorn Jagland (in foto). Nel documento si analizza
come sul continente è garantita quella che il segretario generale definisce
"la sicurezza democratica", elemento essenziale per la stabilità dei
Paesi, e che si fonda su cinque pilastri: indipendenza ed efficacia della
giustizia, libertà di stampa, libertà di manifestare e d'associazione,
funzionamento delle istituzioni democratiche, inclusione e cittadinanza
democratica.
"Dal rapporto emerge che le deficienze democratiche sul continente sono
molto maggiori, più profonde e geograficamente più estese di quanto si pensasse
un anno fa" afferma Jagland. Il segretario generale ritiene che se "i
Paesi non daranno risposte adeguate ai problemi che stanno minacciando la democrazia,
aumenterà il potenziale d'instabilità del continente". (ANSA - Strasburgo,
29 Aprile 2015)