Giovedì 15 marzo dalle ore 15:00 alle 17:00 - Sala del consiglio ASR, 1° piano, Piazza della Torretta 36 , Roma. Nell’anno 1946, su 556 deputati, 21 donne furono elette a far parte dell’Assemblea Costituente. Quattro di loro erano state designate a far parte della Commissione, composta da 75 membri, che si impegneranno a scrivere la Carta Costituzionale della nascente Repubblica Italiana. Dopo i movimenti, le battaglie politiche e sociali, dopo aver preso parte anche alla lotta partigiana, le donne si impegnavano per l’uguaglianza di tutti i cittadini.
Le interviste e le immagini del materiale d’archivio saranno proiettate nella sala dell’Associazione Stampa Romana. Il prossimo appuntamento: “Storia del movimento femminista italiano” (19 marzo) di Michele Buono, Lorella Reale e Piero Riccardi La scheda del film. LE DONNE DELLA COSTITUENTE Un Programma di Silvana Mazzocchi e Cinzia Romano Una produzione CReA Comunicazione e immagine per Raisat Extra Due giugno 1946. Sessanta anni fa il referendum per scegliere tra monarchia e repubblica e per eleggere, nell’Italia libera e liberata, l’Assemblea costituente. Per la prima volta anche le donne sono chiamate a scegliere e a votare. Ventuno di loro, su 556 deputati, ne faranno parte: nove democristiane, nove comuniste, due socialiste e una qualunquista. Fra le democristiane, Angela Gotelli, Maria De Unterrichter Jervolino e Maria Federici; fra le comuniste Nilde Iotti, Rita Montagnana, Teresa Noce, Nadia Gallico Spano e Teresa Mattei; fra le socialiste Lina Merlin e poi la qualunquista Ottavia Penna Buscami, che amava definirsi “moglie e madre”. Quattro di loro entreranno nella commissione dei 75, incaricata di redigere il testo della Carta Costituzionale: Maria Federici, Lina Merlin, Teresa Noce e Nilde Iotti. Ieri come oggi quella piccola pattuglia riuscì a prendersi anche spazi di autonomia rispetto alle indicazioni dei rispettivi partiti e a sperimentare quelle forme di trasversalità capaci di superare appartenenze ideologiche di fronte al comune denominatore di una consapevole identità di genere. E a far varare un testo, la Costituzione italiana, ispirata all’uguaglianza giuridica di tutti i cittadini, “senza distinzioni di sesso, di razza, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Quanto le donne elette riuscirono ad affermare nella Costituzione è stato un grimaldello grazie al quale seguirono poi leggi fondamentali e innovative nel campo del lavoro, della famiglia, della dignità femminile come l’abolizione della prostituzione, il divorzio, il diritto di famiglia, le leggi sulle lavoratrici madri, la parità di trattamento tra uomo e donne nel lavoro, l’interruzione della gravidanza. La trasmissione, attraverso materiali di archivio e interviste, ricostruisce mezzo secolo di emancipazione. Sono state intervistate le due donne della Costituente ancora in vita, Teresa Mattei e Filomena delli Castelli, Maria Romana De Gasperi, figlia di Alcide De Gasperi, il senatore a vita Giulio Andreotti, le storiche Marina D’Amelia e Cecilia Dau Novelli, Flavia Nardelli, segretario generale Istituto Luigi Sturzo, Lucia Motti, responsabile archivio storico delle donne della Fondazione Istituto Gramsci e Gabriella Bonacchi, responsabile studi e ricerche della Fondazione Lelio Basso.