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Rai 06 Feb 2007

Il Cda riflette sul prodotto e sulla questione nomine

Una riflessione sulle aree del prodotto editoriale e sulla 'mission' delle diverse strutture, senza dimenticare la situazione dei cda di alcune consociate in attesa di rinnovo da tempo: e' probabilmente questo il tema centrale all' attenzione del cda Rai, riunito a Viale Mazzini. Non e' chiaro, comunque, se il consiglio affrontera' la questione dei vertici di Rai Cinema e della Sipra, anche se formalmente il capitolo 'provvedimenti organizzativi e nomine' e' all'ordine del giorno, come da prassi

Una riflessione sulle aree del prodotto editoriale e sulla 'mission' delle diverse strutture, senza dimenticare la situazione dei cda di alcune consociate in attesa di rinnovo da tempo: e' probabilmente questo il tema centrale all' attenzione del cda Rai, riunito a Viale Mazzini. Non e' chiaro, comunque, se il consiglio affrontera' la questione dei vertici di Rai Cinema e della Sipra, anche se formalmente il capitolo 'provvedimenti organizzativi e nomine' e' all'ordine del giorno, come da prassi

Oltre alle comunicazioni di presidente e direttore generale, sul tavolo del consiglio ci sono anche l'approvazione di alcuni contratti di fiction e della nuova serie dello show 'Notti sul ghiaccio'; la questione della transizione al digitale terrestre, in particolare nell'area di Aosta; un'informativa sulla gestione del terzo e quarto trimestre 2006; un aggiornamento sul caso Meocci e sulla delibera che ha ridefinito la transazione con l'ex direttore generale. E' possibile che si torni a parlare anche di palinsesti, dopo le perplessita' sollevate da alcuni consiglieri sui piani di produzione per il primo semestre 2007 approvati nell'ultima riunione del cda. In particolare il consigliere Nino Rizzo Nervo - che mercoledi' scorso ha votato contro l'approvazione dei palinsesti, a suoi giudizio 'fotocopia' dei precedenti ed eccessivamente rigidi - torna oggi sulle colonne del quotidiano 'Europa' sulla questione dei quattro appuntamenti settimanali di 'Porta a Porta'. ''Continuo a sostenere - scrive - che portare a tre le serate di Vespa non e' un atto censorio ma solo di 'buonsenso editoriale'''. (ANSA).

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