Con voto segreto, il Cda Rai non ha dato il via libera al pacchetto di nomine presentato dal direttore generale Claudio Cappon. La proposta di Cappon prevedeva per Rai Cinema Augusto Barbera presidente, Franco Scaglia ad e Paolo Del Brocco direttore generale; Giovanni Minoli a Raidue al posto di Antonio Marano che andava al Coordinamento sedi regionali, Carlo Freccero presidente di Raisat, Pier Luigi Malesani presidente di newco Rai International e Carlo Sartori amministratore delegato
Il Cda boccia la proposta di nomine avanzata nella riunione di oggi dal direttore generale Claudio Cappon. A quanto si apprende il consiglio di amministrazione non ha dato il via libera al pacchetto di nomine che è stato presentato dal dg. In una secca nota Viale Mazzini spiega che "il Consiglio di Amministrazione della Rai ha votato sulle proposte presentate dal Direttore Generale per il rinnovo delle cariche di Rai Cinema, Rai Sat, NewCo Rai International, per la direzione di Raidue e la direzione del Coordinamento Sedi. La votazione si è svolta come prevede il regolamento a scrutinio segreto. Le proposte non sono state approvate". La proposta del direttore generale prevedeva per Rai Cinema Augusto Barbera presidente e come amministratore delegato Franco Scaglia, e Paolo Del Brocco direttore generale. Inoltre Giovanni Minoli a Raidue al posto di Antonio Marano che andava al Coordinamento sedi regionali, Carlo Freccero alla presidenza di Raisat, Pier Luigi Malesani come presidente di newco Rai International e Carlo Sartori amministratore delegato. Si e' votato con voto segreto: i no sono stati sempre cinque, tranne che per Marano e Scaglia quando sono saliti a sei. Tre si' e un astenuto per Barbera; 3 si' per Scaglia; 3 si' per Del Brocco; 4 si' per Freccero, 3 si' e un astenuto per Malesani, lo stesso per Sartori; 4 si' per Minoli e 3 si' per Marano. Il voto e' stato segreto. (ANSA) Il segretario generale della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, è preoccupato per ''la situazione di assoluta ingovernabilità del servizio pubblico radiotelevisivo. Il consiglio di amministrazione non è più in grado di avere una linea chiara e condivisa mentre il direttore generale viene messo nelle condizioni di non poter attuare alcuna politica aziendale''. A questo punto, secondo Serventi, ''occorre un intervento immediato del governo e delle istituzioni per risolvere un conflitto che rischia di danneggiare la gualità del lavoro di migliaia di giornalisti e di dipendenti della Rai''. (ANSA) ''Siamo fortemente preoccupati per i segnali di grave instabilità che continuano ad emergere dal consiglio di amministrazione della Rai. Ancora una volta la discussione in cda su nomine indispensabili all'azienda ha portato ad uno stallo vero e proprio''. È l'analisi di Carlo Verna, segretario generale dell'Usigrai. ''Questo clima non consente certo al direttore generale Claudio Cappon di operare come dovrebbe e vorrebbe'', afferma Verna in una nota, annunciando che ''l'Usigrai non permetterà che sia ulteriormente indebolita la capacità gestionale dell'azienda di servizio pubblico. Siamo pronti alla mobilitazione se si impedisce alla Rai di imboccare quella strada di modernizzazione indispensabile per avere un futuro nella competizione radiotelevisiva e multimediale del nostro paese. Ne parleremo nell'assemblea convocata giovedì prossimo 15 marzo - conclude Verna - cui interverranno tutti i comitati di redazione della Rai''. (ANSA)