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Internazionale 31 Gen 2008

Il capo della Nbc: la televisione va cambiata “da cima a fondo”

Jeff Zucker, presidente e ceo di Nbc Universal, ha parlato all’apertura del summit del Natpe (l’associazione americana degli executive della tv) a Las Vegas sottolineando la necessità per la sua azienda di rivedere il proprio modello di business “da cima a fondo”.

Jeff Zucker, presidente e ceo di Nbc Universal, ha parlato all’apertura del summit del Natpe (l’associazione americana degli executive della tv) a Las Vegas sottolineando la necessità per la sua azienda di rivedere il proprio modello di business “da cima a fondo”.

“Sono alla guida della Nbc da un anno: sono stati 12 mesi tumultuosi, non solo per lo sciopero degli autori, e i tempi duri non sono finiti”, ha detto Zucker. Lo sciopero a Hollywood “è solo il segno più evidente del radicale cambiamento in atto”, ha sottolineato il ceo. “Ovunque si guardi, è evidente che i modelli di business tradizionali nel mondo dell’entertainment sono in crisi e non è chiaro come sostituirli”. Ciò è particolarmente evidente in un ramo di attività: la tv broadcast. “Per molti anni, la televisione ha avuto davanti un futuro sicuro, nonostante le sfide poste dalla concorrenza del cavo o dei videoregistratori. Oggi non è più così”, ha detto Zucker. Aggiungendo: “Non fraintendetemi, il futuro è ancora roseo. Ma la nostra industria deve affrontare dei grandi cambiamenti per restare sulla cresta dell’onda”. E questo perché la tecnologia cambia le regole del gioco e le abitudini dei consumatori sono profondamente diverse. “Le emittenti broadcast non possono più spendere milioni di dollari ogni anno per creare decine di episodi pilota che non vedranno mai la luce del giorno”, ha detto Zucker. “Non possono legare i produttori con contratti a lungo termine che non ripagano. Non possono spendere milioni nelle presentazioni per pochi influenti media buyer. Non possono più ignorare le opportunità finanziarie offerte dalla distribuzione internazionale, dai contenuti internazionali localizzati e, naturalmente, dalle piattaforme dei nuovi media come Internet e il Vod”. In poche parole, continua il ceo della Nbc, “dobbiamo guidare le nostre aziende con intelligenza e creatività, pronti a abbracciare il nuovo e adattarci al cambiamento”. Zucker ha insistito sul processo di creazione dei cosiddetti episodi pilota. “L’anno scorso le cinque reti broadcast americane hanno speso più di 500 milioni di dollari nello sviluppo di sceneggiature per nuove serie. Sono stati realizzati circa 80 prototipi, da cui scaturiranno al massimo otto nuove serie. Una su dieci, non un grande successo. Questi pilota sono mini-film che ci costano 10 milioni di dollari l’uno. E il problema è che nemmeno assomigliano a ciò che sarà poi la serie che rappresentano. Allora perché non fare meno test e mandare le serie direttamente in onda, con coraggio? Col costo di un pilota, si possono realizzare sei episodi”. Infine Zucker ha parlato degli effetti della tecnologia sul consumo dei media e ha affermato che “la distribuzione deve essere pervasiva: noi siamo nel business dell’home video, ma raggiungiamo lo spettatore anche fuori di casa, al lavoro, al supermercato, in taxi, in metro, ovunque possa esserci uno schermo che attrae la sua attenzione”. Oggi il consumo dei media non è più frutto di abitudine ma di scelta, dice Zucker: il consumatore decide quando e come accedere. Anche per la televisione sarà sempre più così: non sarà l’emittente a imporre un orario, è lo spettatore a scegliere quando sintonizzarsi e cosa vedere. Il vecchio cliché secondo cui il “contenuto è re” viene sostituito dal nuovo motto: “il consumatore regna e questo cambia tutto”, ha concluso Zucker. (9Colonne) Microsoft fornisce pubblicità contestuale e search ad a Wsj Digital E’ sempre più a tutto campo l’incursione della Microsoft nel settore della pubblicità. L’azienda ha siglato un contratto con il Wall Street Journal Digital Network per fornire tutte le pubblicità contestuali e di paid search dei siti pubblicati dalla rete del Wsj. L’accordo è solo l’ultimo di una serie messa a segno dalla Microsoft, che sta corteggiando come non mai gli editori finanziari. All’inizio del mese ha siglato un accordo simile con Edgar Online, che ha abbandonato Google AdSense a favore di Microsoft e ha inoltre acconsentito a fornire documenti della Sec e altri contenuti a Msn Money. Inoltre, la Microsoft fornisce pubblicità per Cnbc.com, Msn Money e altri siti dedicati alla finanza, nel tentativo di creare un vero network dell’advertising. "Ci stiamo concentramndo sul settore dei servizi finanziari”, ha detto Jon Tinter, general manager per lo sviluppo della strategia e del business della Microsoft. L’obiettivo è firmare accordi con i maggiori editori del web per fornire le proprie piattaforme per la pubblicità. Altre grandi aziende che hanno di recente firmato importanti accordi di advertising con la Microsoft sono Viacom, Facebook e Digg. (9Colonne) Il controverso Stephen Chao dà vita al rivale di YouTube E’ uno degli executive più controversi dei media; cacciato dalla News Corp. dopo aver assunto uno spoglierellista per farlo esibire a una riunione in azienda e avere quasi annegato il cane di Rupert Murdoch durante un party, Stephen Chao torna alla ribalta e annuncia la creazione di una società dei video su web che spera costituirà un’alternativa a YouTube con contenuti molto più “istruttivi”. Il sito, WonderHowTo.com, aggrega infatti video che mostrano “come si fa” in una vasta gamma di situazioni e argomenti, mondani (“come si annoda la cravatta”) business (“come far pubblicità alla propria attività di tosaerba durante l’inverno”) o più alternativi (“come insegnare al gatto a usare la toilette”). Allontanato da Murdoch nel 1992, perché considerato troppo stravagante, pur se pieno di talento, Chao torna oggi sulle scene dopo un periodo di ritiro forzato come imprenditore di Internet. Per questo nuovo sito, lui e i suoi partner, tra cui la E.W. Scripps (proprietaria di tv negli Usa), hanno già catalogato quasi 100.000 video. La Scripps si occuperà anche delle vendite di pubblicità per l’azienda. Principale finanziatore è invece la General Catalyst Partners, una società di venture capital del Massachusetts. (9Colonne) Pearson vende la sua quota del FT Deutschland L’editore del Financial Times, Pearson, ha venduto la sua quota del 50% nel giornale economico Ft Deutschland alla Gruner & Jahr, per un prezzo rimasto riservato. La Gruner & Jahr già possiede l’altra metà del giornale e diventa quindi l’unica proprietaria del Ft tedesco. L’operazione sarà conclusa per fine marzo, previa approvazione dell’ente regolatore. Secondo i termini dell’accordo, il Ft Deutschland continuerà a usare il nome del Financial Times e i contenuti del giornale economico inglese. La testata, lanciata nel 2000, ha una circolazione di circa 105.000 copie ma non ha mai prodotto utili. Notizie rilasciate dall’azienda all’inizio del mese valutavano la quota della Pearson circa 11 milioni di sterline. Da settembre l’editore cerca di vendere il Ft Deutschland. La Pearson sta cercando di uscire dal mercato europeo per trasformare invece il Financial Times in inglese in un brand globale. (9Colonne)

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