La solidarietà dei giornalisti europei alla Federazione nazionale italiana, in una settimana che si annuncia determinante per lo scontro sulla vertenza contrattuale, con una manifestazione giovedì davanti alla sede della Fieg, una conferenza nazionale dei Cdr venerdì e uno sciopero senza preavviso in vista, prima della consultazione elettorale.
Questo il senso della conferenza stampa di questa mattina nella sede della Fnsi, dove si stava svolgendo un tavolo di lavoro della IFJ, la federazione europea dei giornalisti, con l'obiettivo di realizzare un libro verde sui temi della flessibilità e l'ipotesi di una manifestazione a livello europeo sulle vertenze contrattuali difficili. Presenti i rappresentanti di Germania, Svizzera, Portogallo, Grecia e Croazia, oltre al direttore della IFJ, Renate Schroeder. ''Questo appuntamento - ha spiegato il segretario Fnsi Paolo Serventi Longhi - è per sottolineare l'impegno della federazione europea accanto a quella italiana in un momento duro nella vertenza sul contratto nazionale. Noi viviamo una settimana importante in Italia con giovedì una grande manifestazione nazionale davanti alla sede degli editori per chiedere la riapertura della trattativa. Il contratto è scaduto da 380 giorni - ha aggiunto il segretario -, e i temi al centro del rinnovo contrattuale sono quelli dei lavoratori free lance senza tutela, che non solo non hanno un salario minimo ma vengono liberamente utilizzati. Il problema è grave perché in Italia il numero dei free lance, collaboratori e stagisti è doppio rispetto ai giornalisti dipendenti. Negli ultimi 5 anni, ci sono stati 10-12 mila lavoratori autonomi nella professione giornalistica. La nostra non è solo una vertenza economica, riguarda anche la qualità dell'informazione, e in Europa non è una situazione unica''. Che quella italiana non sia una situazione solitaria, lo ha spiegato Renate Schroeder direttore della Federazione europea dei giornalisti. ''In Italia - ha detto - ci sono gli stessi problemi di rinnovo della vertenza contrattuale che si sono verificati in Svizzera e in Germania, o anche in Svezia dove pure c'è un dialogo sociale molto sviluppato ma gli editori si sono rifiutati di parlare con il nostro sindacato. La questione centrale per tutti è quella dei free lance, serve una regolamentazione minima per garantire il futuro''. Una battaglia, come ha sottolineato Matthias von Fintel, del sindacato tedesco, e coordinatore del gruppo di esperti, ''che è prima di tutto per difendere il ruolo del lavoro giornalistico, centrale nelle società democratiche per la difesa delle libertà''. Per questo la IFJ segue questa battaglia contrattuale passo dopo passo, ''anche perché - ha aggiunto Schroeder - il contratto italiano è tra i migliori d'Europa e se perdono gli italiani tutti gli europei perdono qualcosa''. Insomma, ha aggiunto il presidente Fnsi Franco Siddi, ''l'obiettivo è creare una rete europea di diritti dei giornalisti aiutando i paesi piu' deboli''. A questo proposito Serventi Longhi ha spiegato che ''stiamo cercando di rendere possibile un sistema di regole a livello europeo per risolvere il problema del precariato. Non è facile - ha aggiunto - perché le istituzioni Ue demandano la questione a livello di governi nazionali. Inoltre all'assemblea europea che ci sarà in Slovenia all'inizio di aprile, la Fnsi la presentato una mozione sull'assenza di regole per i lavoratori autonomi, e con la Francia un'altra mozione sulla stipula di una assicurazione europea per i free lance inviati di guerra. Un problema che è stato già posto in sede contrattuale ma che è stato respinto dagli editori''. A giugno poi in Croazia sarà la volta di una conferenza dei paesi del mediterraneo, ma prima ci sarà una manifestazione a livello europeo dedicata proprio alle vertenze contrattuali, a partire da quella italiana''. (ANSA)