L'assemblea dei quotidiani veneti del gruppo L'Espresso-Finegil (Mattino di Padova, Tribuna di Treviso, Nuova Venezia), riunitasi a Padova il 21 aprile ha approvato all'unanimità una mozione sulla questione del numero del lunedì, nella quale si proclama un giorno di sciopero senza preavviso entro la fine del mese. Riportiamo il testo della lettera inviata ai vertici aziendali e ai colleghi.
Padova 21 aprile 2006 Al consigliere delegato Gruppo Espresso Marco Benedetto Al direttore del personale Gruppo Espresso Roberto Moro Al consigliere delegato Quotidiani veneti Finegil Pierangelo Calegari e per conoscenza ai direttori Omar Monestier, Alessandro Moser e Paolo Possamai A TUTTI I COLLEGHI LORO SEDI Il Cdr, esaminata la risposta dell'Editoriale L'Espresso alla nostra richiesta di un tavolo per discutere l'applicazione degli accordi storicamente sottoscritti tra le parti il 16-12 1992 e il 29 3-99 sul numero del lunedì, agganciato all'articolo 45 del contratto nazionale di lavoro relativo all'aggiornamento professionale, rileva quanto segue: - la discussione che diede vita all'accordo del 1999 traeva spunto e necessità proprio dall'intesa del 1992 che andava riaggiornata. In particolare le parti (Piana e Grassi per l’Editoriale) ritenevano impliciti i dati di riferimento relativi alle pagine prodotte e all'organico minimo necessario per confezionare il numero del lunedì, anche se l’accordo del 1999, in fase di stesura, poi non li riportò limitandosi a ridefinire le quote messe a disposizione dall'azienda. A nostro giudizio, il termine “superamento degli accordi” citato dall’Editoriale , per quanto ci riguarda, si può riferire solo all'aggiornamento professionale ( buoni libro) e non agli organici necessari per produrre le pagine che erano state concordate nel '92. Facciamo notare inoltre che la discussione tra le parti ha sempre ritenuto centrale la questione del numero del lunedì e che l'aggancio all’articolo 45 del contratto nazionale fu un utile strumento per affrontare il nodo principale, appunto le presenze domenicali che già all'epoca erano un problema. Disconoscere quel percorso oggi ci sembra poco corretto. Ricordiamo inoltre che mai si è accennato, in questo caso, all’articolo 46 che riguarda la contrattazione di secondo livello. Il Cdr respinge quindi come fuorviante, se non pretestuosa, l’interpretazione che l’Editoriale intende dare agli accordi aziendali sottoscritti e ribadisce l’assoluta urgenza di aggiornare l'accordo del 1999, tutt'ora in vigore a tutti gli effetti, rivedendo l’organizzazione del lavoro, gli organici e le quote del numero del lunedì in quanto sostanzialmente modificate le condizioni che fino ad ora ne avevano reso possibile la confezione. Anche la commissione mista Monestier-Randon pur con toni diversi ha comunque constatato che le condizioni che avevano dato vita agli accordi del 1992 e del 1999 sono sostanzialmente modificate.Il lavoro svolto dalla commissione a nostro avviso è pertanto esaustivo, dopo aver esaminato tre numeri e non uno. Non si spiega quindi la posizione di chiusura dell’azienda rispetto ad un problema seriamente avvertito dalle redazioni che, a questo punto, dovranno prendere atto dell’indisponibilità dell’azienda e agire di conseguenza. Il Cdr respinge poi con fermezza l'affermazione del consigliere delegato secondo cui " si riscontra un aumento del numero dei giornalisti dipendenti a fronte di una concomitante riduzione delle pagine di testo redazionale". Il tema degli organici e dell'organizzazione del lavoro va discusso con i direttori. Per completezza di informazione, vi segnaliamo che non ci sono le condizioni per garantire l'uscita dei giornali di lunedì 24 aprile, perciò chiediamo un immediato confronto con i direttori e il consigliere delegato. Il Cdr, su mandato dell'assemblea riunitasi oggi a Padova, in assenza di una apertura del tavolo di trattativa, proclama un giorno di sciopero entro fine mese senza preavviso. Per il Cdr, il portavoce Giuliano Doro