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Associazioni 05 Mag 2011

“Ha ragione. La prossima volta ci scuseremo di esistere”

Sei colleghi di testate giornalistiche quotidiane, altri colleghi free lance e no, di altri media. La loro parola e i loro racconti convergenti erano più che bastevoli per capire cosa era successo per l’ennesima volta ad una conferenza stampa della sindaco di Genova Marta Vincenzi. Alla quale (come a qualsiasi altro esponente politico, economico etc) non dobbiamo, come categoria, proprio nulla se non il diritto di raccontare cosa accade esprimendo anche delle critiche e il dovere di rispettarla come persona e istituzione, riportando quanto lei dice.

Sei colleghi di testate giornalistiche quotidiane, altri colleghi free lance e no, di altri media. La loro parola e i loro racconti convergenti erano più che bastevoli per capire cosa era successo per l’ennesima volta ad una conferenza stampa della sindaco di Genova Marta Vincenzi. Alla quale (come a qualsiasi altro esponente politico, economico etc) non dobbiamo, come categoria, proprio nulla se non il diritto di raccontare cosa accade esprimendo anche delle critiche e il dovere di rispettarla come persona e istituzione, riportando quanto lei dice.

Detto questo il sindacato dei giornalisti non era di certo “tenuto” a interpellare la signora sindaco di Genova che avrebbe, come fatto oggi, smentito e rettificato. Di certo una correzione va fatta: abbiamo paragonato gli atteggiamenti della sindaco di Genova a quelli “napoleonici” e lei, oggi, ha detto ironizzando che le manca il “cappello”. È vero, perché la sindaco, ieri, come in qualche altra occasione, di fronte a chi fa domande ed è un po’, per così dire, fuori linea, ha “preso cappello”. Che la sindaco sia stata così toccata dalla presa di posizione del sindacato e ancora oggi ritorni anche sui temi (e polemiche) delle conferenza stampa di ieri, ampiamente riportate sui vari media liguri, conferma, a nostro avviso, quanto fossimo nel giusto. Ieri come oggi.
Marcello Zinola
Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti-Fnsi

GENOVA, LA SINDACO “PROF” CHE CREDE DI ESSERE NAPOLEONE

4 maggio - I giornalisti genovesi tutti, hanno una grande fortuna: una sindaco, Marta Vincenzi, che dispensa periodicamente lezioni di bon ton in relazione al gradimento delle domande quale piccolo Napoleone del palazzo comunale.
Come accaduto stamane quando la sindaco di Genova ha reagito, stizzita, ad una serie di domande dei cronisti inerenti Euroflora e la cosiddetta “rambla” di via XX Settembre. In questo caso a scatenare l’ira del sindaco, con un graduale abbandono della conferenza stampa da parte dei cronisti, le domande inerenti i costi, le scelte e i programmi del comune.
Non è la prima volta che accade con la sindaco Vincenzi che, non tollerando domande che ritiene provocatorie (possono anche esserlo, nel senso di provocare delle risposte che a volte non arrivano), non trova di meglio che impartire lezioni.
Come categoria, consci dei nostri limiti, siamo sempre grati a chi sa o può insegnarci qualcosa.
Ma non gradiamo lezioni da parte di chi vorrebbe stilare un elenco delle domande da fare e non fare. Una piccola, grande contraddizione da parte della sindaco di una città, Genova, che (giustamente) ha scelto e si vanta di essere la “città dei diritti”.
Un suggerimento alla Sindaco e al suo partito di riferimento, il Pd: nel prossimo programma elettorale potrebbero inserire un piccolo corso dedicato alla formazione degli amministratori  con al primo capitolo, la voce “tolleranza” e la sottoscrizione di un piccolo vincolo, quello di sapere accettare le domande da parte di tutti. Anche quelle “provocatorie”.
Marcello Zinola
Segretario Associazione Ligure dei Giornalisti

 

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