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Internazionale 11 Lug 2007

Gran Bretagna: no del Parlamento a legge anti-intercettazioni

I deputati inglesi hanno detto no a una legge che fissi nuove regole per la stampa, nonostante sia stato definito “allarmante” il fatto che i direttori siano sempre più “compiacenti” rispetto agli eccessi di alcuni giornalisti.

I deputati inglesi hanno detto no a una legge che fissi nuove regole per la stampa, nonostante sia stato definito “allarmante” il fatto che i direttori siano sempre più “compiacenti” rispetto agli eccessi di alcuni giornalisti.

La necessità di una nuova regolamentazione era stata sollevata dopo che News of the World, domenicale del Sun, aveva pubblicato le intercettazioni di centinaia di telefonate fatte e ricevute dai più stretti collaboratori della famiglia reale. Il giornalista Clive Goodman aveva ottenuto illegalmente le intercettazioni con l’aiuto di un investigatore privato, e in seguito alla vicenda è stato allontanato dalla redazione. Le polemiche seguite all’affare Goodman sono coincise con la pubblicazione, da parte della commissione Media della Camera dei Comuni, di un rapporto in cui si sottolinea che recentemente centinaia di giornalisti hanno infranto la legge della privacy, e che di conseguenza va rivisto il sistema di autoregolamentazione della stampa. Il tutto, solo pochi giorni dopo le accuse dell’ex primo ministro Tony Blair, che lasciando il numero 10 di Downing Street aveva definito “da bestie feroci” il comportamento dei giornali. Il rapporto della commissione sottolinea però che “fare a meno dell’attuale forma di autoregolamentazione e affidarsi esclusivamente a una legge significherebbe una protezione minore piuttosto che maggiore, e ogni mossa nella direzione di una legislazione in tal senso rappresenterebbe un’interferenza molto pericolosa per la libertà di stampa”. “Credo fermamente – ha detto il nuovo ministro della Cultura, James Purnell, commentando il rapporto - che la stampa debba continuare ad autoregolamentarsi, e che questa sia la maniera migliore per assicurare i migliori standard di informazione. Una stampa libera è vitale in una democrazia sana”. “I direttori debbono agire più responsabilmente e attenersi al codice in vigore – ha aggiunto Don Foster, responsabile della Cultura per i Liberali democratici – Ci sono stati troppi incidenti gravi nei quali il codice è stato ignorato, la Press Complaints Commission (l’ombudsman che raccoglie le rimostranze dei lettori, ndr) ha agito troppo lentamente e le persone responsabili delle infrazioni sono rimaste impunite”. “L’importanza dell’autoregolamentazione non può essere sottostimata – ha concluso Foster – ma le leggi esistono per motivi ben precisi e dunque vanno osservate”. (9Colonne)

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