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Editoria 08 Ott 2014

Gli interventi pubblici servono per innovazione e lavoro Siddi: cancellare il pluralismo? Si impoverisce il Paese

No all'abolizione dei contributi pubblici per l'editoria, orientandoli all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro. Questa la posizione espressa, seppur con diverse sfumature, dalle associazioni di categoria ascoltate in Commissione Cultura alla Camera, nell'ambito dell'esame della proposta di legge presentata dal M5S per l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. All'audizione era presente il sottosegretario con delega all'editoria, Luca Lotti. "Questa legge non ci può soddisfare anche laddove invita i comuni a intervenire - ha affermato il segretario Fnsi, Franco Siddi -. La pubblica informazione deve fare informazione primaria, ma non deve fare altro. FNSI AUDIZIONE Commissione Cultura, Scienza e Istruzione (Link al video)

No all'abolizione dei contributi pubblici per l'editoria, orientandoli all'innovazione e alla creazione di posti di lavoro. Questa la posizione espressa, seppur con diverse sfumature, dalle associazioni di categoria ascoltate in Commissione Cultura alla Camera, nell'ambito dell'esame della proposta di legge presentata dal M5S per l'abolizione del finanziamento pubblico all'editoria. All'audizione era presente il sottosegretario con delega all'editoria, Luca Lotti. "Questa legge non ci può soddisfare anche laddove invita i comuni a intervenire - ha affermato il segretario Fnsi, Franco Siddi -. La pubblica informazione deve fare informazione primaria, ma non deve fare altro.
FNSI AUDIZIONE Commissione Cultura, Scienza e Istruzione (Link al video)

Si applichi la legge sugli uffici stampa, piuttosto che applicare una manovra che ha il solo scopo di cancellare il pluralismo, impoverendo il paese. C'è bisogno di una stampa più libera e di un intervento pubblico indipendente". Siddi ha avanzato tre proposte per un fondo indipendente dell'editoria, finanziato "con una quota degli accantonamenti delle banche per le attività culturali, con il prelievo dell'1% su quota pubblicità di tv e grandi aggregatori della rete e con la ripresa della proposta della web tax".
Il direttore generale Fieg, Fabrizio Carotti, ha ricordato che "in 5 anni c'è stata una riduzione drastica del fatturato e delle copie vendute. Il sistema è in sofferenza e questo costituisce un vulnus per la democrazia. Serve informazione di qualità ed è necessario che si tenga conto delle asimmetrie nella pubblicità". Carotti ha sottolineato che a fronte di "circa 4 milioni di copie di quotidiani vendute ogni giorno, ci sono 500 mila copie digitali acquistate. Non è quindi un settore in estinzione e non è un settore assistito. Le risorse pubbliche si sono però ridotte di un decimo negli ultimi anni ed occorre traghettare il settore verso l'innovazione, con una contribuzione specifica che garantisca certezza di risorse.
Altrettanto fondamentale, in questo contesto, è la tutela del diritto d'autore"
"Questa proposta di legge non ci trova d'accordo, toccare l'informazione significa minare libertà e democrazia – ha aggiunto Francesco Zanotti, presidente della Fisc (Federazione Italiana Settimanali Cattolici) -. Nell'opinione pubblica si demonizzano i contributi pubblici, ma questi servono a puntellare un mercato sbilanciato su grandi network. Dobbiamo sostenere chi effettivamente è presente sul territorio e ripristinare un fondo di almeno 90-100 milioni di euro".
"La stampa online non ha mai percepito nulla, ma ci piace l'idea della distribuzione territoriale delle risorse, dando però modo alle regioni di gestirle - ha sostenuto invece Sara Cipriani, consigliere di Anso (Associazione Nazionale Stampa Online) -. Il nostro è un settore in crescita, ma gli investimenti sono insufficienti e per i giornalisti impiegati c'è una disparità di trattamento. Occorre aiutare l' innovazione e la crescita di chi lavora in un mercato che ha grosse potenzialità".
Il coordinatore di Agci (Associazione Generale Cooperative Italiane), Alfonso Ruffo, ha quindi invitato a "fare chiarezza sulla figura delle cooperative perché abbiamo difficoltà a farci riconoscere come tali. I contributi sono limitati, ma sono fondamentali per la scarsezza delle risorse disponibili". (ROMA, 8 OTTOBRE - ANSA)

Camera dei Deputati Commissione Cultura, Scienza e Istruzione - Audizione sulla proposta di legge C. 1990 su Abolizione del finanziamento pubblico all’editoria - Valutazioni della Federazione Nazionale della Stampa Italiana (formato pdf)

Mercoledì 8 Ottobre 2014 ore 09:00

COMMISSIONE CULTURA - Abolizione finanziamento pubblico editoria, audizione Fnsi-Fieg (web-Tv Camera)
Alle ore 9, la Commissione Cultura ha svolto le audizioni di rappresentanti di: FNSI (Federazione Nazionale della Stampa Italiana); AGCI (Associazione Generale Cooperative Italiane); FISC (Federazione Italiana Settimanali Cattolici); ANSO (Associazione Nazionale Stampa Online); FIEG (Federazione Italiana Editori Giornali), nell’ambito dell’esame della proposta di legge recante abolizione del finanziamento pubblico all’editoria.

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