Una giornata nel segno della libertà di stampa e per dire “no ai cinghiali di ogni partito e potentato”: a promuoverla, giovedì 19 febbraio, a Cosenza, sono il blog Lorasiamoi e il Sindacato Giornalisti della Calabria.
Appuntamento, dunque, dalle dalle ore 11 e fino alle 20 circa,
al Chiostro di San Domenico, per la manifestazione “Stop Cinghiali, la giornata
della libertà di stampa calabra” nel primo anniversario del blocco della
rotativa che impedì l’uscita dell’Ora della Calabria con la notizia
dell’inchiesta aperta dalla magistratura sul figlio del senatore Gentile.
Al centro del dibattito, che verrà aperto dal direttore dell’Ora Luciano Regolo
e dal segretario del Sindacato Giornalisti Carlo Parisi, il vergognoso caso
dell’Ora della Calabria, ad un anno esatto da quella fatidica notte – era il 19
febbraio 2014 – che segnò, di fatto, la chiusura del quotidiano, ma non solo:
“Parleremo, ci interrogheremo, ci confronteremo su tutti i temi più caldi per
la categoria – sottolinea Carlo Parisi – in un momento drammatico, sotto ogni
punto di vista, per il mondo dell’informazione in Calabria e in tutto il Paese.
Perché se libertà di stampa significa libertà dal bisogno e dalla censura, allo
stesso modo va inseguito e rimarcato l’obbligo, oramai inderogabile, da parte
del Parlamento di intervenire, senza ritardi e remore, per mettere la parola
fine sia all’aberrante ipotesi di punire i giornalisti con il carcere, sia alle
querele temerarie o, peggio, alle minacce di querele, usate come strumento di
intimidazione e di censura della libertà di stampa”.
Lo ha ribadito qualche giorno fa in un’intervista a Il Giornale, il segretario
del Sindacato Giornalisti della Calabria: “Una pratica piuttosto diffusa che
tende ad intimidire soprattutto i cronisti di frontiera i quali, non avendo
alle spalle editori importanti e disposti a sostenerne le spese di giudizio,
corrono il serio rischio dell’autobavaglio preventivo. La Fnsi ha da tempo
denunciato questo gravissimo rischio, che la Camera dovrebbe rivedere assieme
alle norme relative alla competenza territoriale che punisce l’informazione sul
web, all’assenza di obblighi di documentate controverità in caso di richiesta
di rettifica ed all’incoerenza della normativa sul diritto all’oblio. È,
comunque, sull’abolizione del carcere – ha spiegato Parisi sulle colonne del
Giornale – e su una chiara ed efficace normativa contro le querele temerarie ed
i risarcimenti milionari che si gioca la credibilità del nostro Paese per quel
che concerne la reale volontà di garantire la libertà di stampa”.
Su queste basi prenderà, dunque, vita la mobilitazione di domani che vedrà la
partecipazione del sindaco e presidente della Provincia di Cosenza, Mario
Occhiuto, della consulente della Commissione parlamentare Antimafia Angela
Napoli, del senatore Nicola Morra, di Maria Carmela Lanzetta, già ministro
degli Affari regionali, della presidente dell’associazione “Gerbera gialla” Adriana
Musella, di Franco Laratta, coordinatore regionale Areadem, di Franco Corbelli,
leader del Movimento Diritti Civili.
Mentre a testimoniare un giornalismo coraggioso che non china la testa davanti
ai soprusi, anche e soprattutto in una terra “difficile” come la Calabria,
saranno i giornalisti Michele Albanese (che vive da mesi sotto scorta solo per
aver voluto esercitare scrupolosamente il suo lavoro di cronista sui fatti di
n’drangheta della Piana), la giornalista tv Rossana Caccavo (che subì un licenziamento
solo per essere stata eletta rappresentante sindacale), Michele Inserra
(bersagliato da un consigliere regionale per i suoi articoli di cronaca
giudiziaria) e Lucio Musolino (aggredito e allontanato dalla Chiesa di Oppido
Mamertina, su istigazione del parroco, dopo le polemiche sull’inchino della
statua della Madonna davanti alla casa del boss).
COSENZA, 18 febbraio 2015