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Componenti Fnsi 27 Mar 2009

Giovanni Rossi, coordinatore nazionale di Autonomia e Solidarietà: " L'ipotesi di accordo è positiva, innanzitutto rimette in moto una dinamica salariale di una categoria senza contratto da 1489 giorni"

Dichiarazione di Giovanni Rossi, Coordinatore nazionale della componente di “Autonomia e Solidarietà”, segretario generale aggiunto della Fnsi: “Ora la parola passa alla categoria che sarà chiamata a giudicare l’ipotesi di accordo che verrà sottoposta all’esame della Commissione contratto, del Consiglio nazionale della Fnsi e della Conferenza nazionale dei fiduciari e Comitati di redazione nei primi giorni di aprile e, in una data che sarà stabilita dal Cn, valutata da tutti i colleghi nel corso di un referendum organizzato dal Sindacato.

Dichiarazione di Giovanni Rossi, Coordinatore nazionale della componente di “Autonomia e Solidarietà”, segretario generale aggiunto della Fnsi: “Ora la parola passa alla categoria che sarà chiamata a giudicare l’ipotesi di accordo che verrà sottoposta all’esame della Commissione contratto, del Consiglio nazionale della Fnsi e della Conferenza nazionale dei fiduciari e Comitati di redazione nei primi giorni di aprile e, in una data che sarà stabilita dal Cn, valutata da tutti i colleghi nel corso di un referendum organizzato dal Sindacato.

L’ipotesi di accordo è positiva: innanzitutto, rimette in moto la dinamica salariale di una categoria a cui mancava un nuovo contratto di lavoro da 1489 giorni (un lasso di tempo che non si era mai verificato e che, palesemente, costituiva la premessa per “licenziare” definitivamente il contratto fin qui vigente), salvaguarda – coerentemente con il mandato del congresso di Castellaneta – un meccanismo automatico di aggiornamento della busta paga, punta a sostenere i giornalisti che entrano nella professione e coloro che sono contrattualizzati con forme precarie (si veda la parte relativa ai contratti a termine); prevede forme di intervento volte a sostenere la stabilità degli organismi economici della categoria, in primo luogo l’Inpgi (attraverso l’intesa sugli ammortizzatori sociali che alleggerisce i costi fin qui in capo all’Istituto e lo fa in presenza di una particolare situazione di crisi e di difficoltà, a volte drammatica, del settore). L’intesa si qualifica proprio per i suoi contenuti solidaristici che riguardano anche i pensionati: nasce dal 1° gennaio 2010, infatti, un Fondo di perequazione destinato ad intervenire a sostegno delle pensioni più basse. I contenuti dell’accordo dovranno essere oggetto, nelle prossime settimane, della più ampia consultazione nella categoria anche attraverso assemblee in ogni redazione”.

@fnsisocial