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Internazionale 11 Lug 2025

Giornalisti uccisi, Pec lancia l'allarme: «Nel 2025 già 87, drammatico aumento sul 2024»

La Press Emblem Campaign, organizzazione internazionale per la sicurezza dei reporter con sede a Ginevra, «condanna tutti questi crimini e chiede indagini approfondite, nella speranza che la seconda metà dell'anno sia più tranquilla».

Giornalisti uccisi nel mondo, la Press Emblem Campaign lancia l'allarme: «Nei primi sei mesi del 2025 sono già 87 gli operatori dei media assassinati in 26 Paesi: il 16% in più rispetto al 2024, un incremento drammatico».

Secondo i dati raccolti dall'organizzazione internazionale per la sicurezza dei reporter con sede a Ginevra, «le persistenti ostilità nella Striscia di Gaza - si legge in una nota stampa diffusa venerdì 11 luglio 2025 - spiegano in gran parte questo altissimo bilancio delle vittime: almeno 31 giornalisti palestinesi sono stati uccisi in sei mesi dall'esercito israeliano (più di un terzo del totale dei sei mesi)».

Ma nella classifica che Pec stila dal 2006 (disponibile sul sito web pressemblem.ch) non c'è solo il Medio Oriente, che pur resta la regione con il maggior numero di giornalisti uccisi (43) nei primi sei mesi dell'anno.

Le ostilità in Sudan hanno avuto conseguenze mortali anche per i giornalisti sul campo: da gennaio ne sono stati uccisi sei. Sei reporter, uno al mese, sono stati assassinati in Messico; sei gli operatori dei media morti nella guerra di occupazione russa in Ucraina. A Teheran quattro giornalisti sono rimasti uccisi durante i bombardamenti israeliani di giugno 2025. Altri quattro reporter sono stati assassinati in India, tre in Pakistan. Seguono Colombia, Honduras, Iraq, Stati Uniti d'America, Perù, Somalia, Siria e Yemen, con due vittime per Paese. Un morto è stato registrato in Brasile, Repubblica Democratica del Congo, Ecuador, Guatemala, Haiti, Libano, Nepal, Filippine, Arabia Saudita e Zimbabwe.

«La campagna Press Emblem - conclude il comunicato stampa - condanna tutti questi crimini e chiede indagini approfondite, nella speranza che la seconda metà del 2025 sia più tranquilla. Lo scorso anno, sono stati uccisi 179 operatori dei media (di cui 80 a Gaza), 74 nella prima metà dell'anno».

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