Una giornata di lotta in Rai contro la discriminazione sessista nel lavoro e in favore di carriere trasparenti
Nel giorno dedicato alla campagna contro la violenza alle donne, il Coordinamento delle giornaliste Rai (un'associazione spontanea che sul tema della parita' raccoglie l'adesione di oltre 300 giornaliste) in una nota chiede: all'Azienda di risolvere nell'immediato, il caso di Alessandra De Stefano che non riesce a ottenere il diritto di ricongiungimento familiare (il marito e' un giornalista francese), poi maggiore spazio informativo sui problemi delle donne; un riequilibrio delle carriere (direttori, vice-direttori, capiredattori, vice capi-redattori, capiservizio e inviati e corrispondenti dalle sedi estere); carriere trasparenti per titoli e merito, curriculum compreso. E. al sindacato Usigrai, una giornata di lotta (dallo sciopero all astensione audio-video) contro la discriminazione sessista e i diritti negati come nel caso della collega Alessandra De Stefano. Due i piu' recenti episodi citati dal coordinamento: l ultima tornata di nomine decisa dal Consiglio di Amministrazione che ha raddoppiato, portandoli a 6, i vicedirettori del TG1, nomine tutte maschili. ''Questa Rai che nomina 6 maschi vice-direttori al TG1 - dice il coordinamento delle giornaliste - nega pero' alla collega Alessandra De Stefano di Rai Sport, la possibilita' del ricongiungimento familiare (suo marito e' un giornalista francese). Perch‚? Perch‚ - udite udite - se andasse a lavorare nella sede Rai di Parigi, in futuro, potrebbe rivendicare l indennita' di corrispondenza. Alessandra De Stefano, nonostante abbia le carte in regola per fare la Corrispondente (15 anni di lavoro in Rai, 3 lingue conosciute, inviato speciale dal 2000. 5 Olimpiadi seguite, 17 grandi giri ciclistici (giro d'Italia, Tour de France Vuelta), 1 Coppa America di Vela in Nuova Zelanda, migliaia di servizi per telegiornali, dirette, trasmissioni, speciali, documentari... ecc. ecc. ) non ne fa una questione di soldi ed e' disposta a rinunciare alla carriera pur di vivere con la propria famiglia''. (ANSA)