A proposito dell’articolo dedicato allo scandalo del porto di Imperia, apparso oggi su Repubblica e in cui si sottintende un collegamento tra il trasferimento di una giornalista del Secolo XIX - avvenuto nei giorni scorsi a causa della chiusura della redazione di Imperia - e presunte pressioni della cricca imperiese, il Comitato di redazione del quotidiano genovese e l’Associazione ligure dei giornalisti spiegano che tale collegamento è totalmente privo di ogni fondamento.
I trasferimenti “punitivi”, infatti, non appartengono alla tradizione di una testata da sempre orgogliosa dell’indipendenza dei suoi giornalisti; in ogni caso, il sindacato non avrebbe mai consentito provvedimenti che lontanamente configurassero censure politiche. In tutta questa sporca vicenda il comportamento dei giornalisti del Secolo XIX è stato improntato alla più assoluta trasparenza, libertà e tutela dell’unico interesse che ci riguarda, quelle dei lettori.