(ANSA) - PECHINO, 28 AGO - Il giornalista italiano Francesco Liello, collaboratore della Gazzetta dello Sport, è stato fermato oggi dalla polizia cinese mentre conduceva un' inchiesta sull' uso del doping nelle scuole sportive.
Liello ha raccontato di essersi recato in una scuola di atletica di Anshan, nella provincia del Liaoning (Cina del nordest), dove era stato scoperto un caso di uso di sostanze proibite. La scoperta era stata fatta dalle autorità cinesi ed era stata riportata dalla stampa. Liello è stato rilasciato dopo tre ore di interrogatorio e dopo essere stato costretto a cancellare le foto che aveva scattato. Secondo le regole in vigore in Cina, i giornalisti accreditati devono chiedere l' autorizzazione ogni volta che si recano per lavoro fuori dalla capitale. Inoltre tutti i cittadini cinesi, prima di rilasciare un' intervista, devono essere autorizzati dalle autorità della provincia nella quale risiedono. In un' inchiesta resa nota all' inizio di agosto, il Club dei Corrispondenti Esteri in Cina (Fccc) ha accertato che dal 2004 ad oggi si sono verificati almeno 72 incidenti nei quali le forze di sicurezza hanno impedito, a volte con la forza, ai giornalisti stranieri di svolgere il loro lavoro. In dieci occasioni i reporter e le loro fonti hanno subito violenze fisiche, e si sono verificati dieci casi di distruzione di materiale visivo, ai quali si aggiunge quello di cui è stato protagonista Liello. La presidente del Club, Melinda Liu della rivista americana Newsweek, ha invitato il governo di Pechino ad abolire le regole restrittive della libertà di stampà' come «`e´ lecito aspettarsi dall' ospite delle Olimpiadi». (ANSA).