Testo della lettera che il Presidente dell'Unci, Guido Columba, ha inviato a Gianluigi Nuzzi che è stato assolto dall'accusa di rivelazione di segreto d'ufficio per aver pubblicato nel 2005, quando lavorava al Giornale, le intercettazioni delle telefonate tra Consorte e Fassino.
Caro Nuzzi,
ti scrivo per congratularmi con te per l’assoluzione decisa dalla IV sezione penale del tribunale di Milano dall’accusa di rivelazione di segreto d’ufficio, in concorso contro ignoti, per la quale il Gip ha disposto il giudizio nei tuoi confronti. Processo avvenuto in contrasto con il parere della Procura, la quale dopo aver chiesto l’archiviazione dell’inchiesta, aveva anche sollecitato il tuo proscioglimento.La pubblicazione, nell’estate del 2005, su Il Giornale, delle conversazioni telefoniche tra il responsabile dell’Unipol Giovanni Consorte e il segretario del Pd Piero Fassino relative alla scalata della Bnl - contenenti quella frase che è rimasta un classico, "allora abbiamo una banca ?" - aveva un grande interesse politico, economico e sociale.La tua era una notizia vera, verificata, e di rilevante interesse: quindi andava pubblicata come rivendichiamo sempre per tutto ciò che i cronisti scoprono. Rifiutando limiti e intralci che non siano quelli previsti dalla legge in un Paese in cui vige una costituzione democratica che garantisce con l’art.21 la libertà di espressione.L’Unci sostiene da sempre la libertà di stampa e il diritto-dovere di cronaca che sono tali se valgono per tutti e in tutte le situazioni e li difende da assalti e ingerenze da qualsiasi parte vengano.Ti esprimo quindi la mia soddisfazione per la decisione del Tribunale che, con l’assoluzione, ha riconosciuto la professionalità del tuo comportamento che già all’epoca fu sottolineata anche in un comunicato di solidarietà del Gruppo Cronisti Lombardi.
Cordiali saluti.
Guido Columba