Due societa' distinte per la Rai: una interamente finanziata dalla pubblicita' e in grado di gestire una rete generalista, l' altra di servizio pubblico finanziata dal canone, con due reti generaliste e un forte impegno nella multimedialita'. Cosi' il ministro della comunicazione Paolo Gentiloni spiega in un' intervista a 'Repubblica' la sua visione sul futuro della Rai
Una delle proposte di Gentiloni sara' inoltre quella di far scendere la raccolta pubblicitaria della Rai, attualmente grosso modo pari agli introiti del canone, al 10-15% delle entrate totali. "Tutto questo - spiega il ministro - s' inquadra nella prospettiva del mio disegno di legge sulla normativa anti-trust, secondo cui vanno ridimensionate le attuali posizioni dominanti sia della Rai sia di Mediaset in ossequio alle numerose sentenze della corte costituzionale sul pluralismo e ai richiami dell'Unione europea''. Nell'intervista Gentiloni dice anche che per affrancare la Rai dai partiti e dalle lottizzazioni bisognera' ''garantirne l' autonomia dal governo pro tempore, compreso naturalmente quello in carica'' e ''per raggiungere questo obiettivo, la proprieta' della Rai non dev' essere piu' detenuta direttamente dal tesoro''. ''L' idea - spiega il ministro - e' quella di istituire una fondazione che sia l' azionista della Rai, a cui spettera' nominare i vertici operativi dell' azienda, ma nello stesso tempo sia anche garante del cittadino-telespettatore e il soggetto che controlla l' applicazione del contratto di servizio''. (ANSA) ''Un fermo 'no' alle ingerenze della politica, una piu' marcata identita' di Servizio Pubblico nei programmi, una Rai che faccia da traino all'innovazione tecnologica e dia contenuti al digitale. Ci sono luci nell'idea della nuova Rai, oggi nell'intervista del Ministro Paolo Gentiloni su La Repubblica''. Lo sottolinea Carlo Verna, segretario Usigrai. ''Ma c'e' anche un'ombra - secondo il segretario - che pure emerge dalle dichiarazioni di questi giorni: l'ipotesi di una separazione societaria capace di predisporre una privatizzazione 'ad orologeria'. Aspettiamo con ansia le linee guida che il Ministro delle Telecomunicazioni prospettera' per la riforma della Rai. Ci attendiamo, soprattutto, che fughino ogni dubbio su un ridimensionamento del Servizio Pubblico. Noi, ribadiamo di volerlo forte, autorevole e fuori dai giochi di partito e questo potrebbe essere garantito anche da una semplice separazione contabile. Contiamo che il Ministro Gentiloni, come ha annunciato, voglia davvero arrivare a definire il disegno di riforma della Rai dopo un ampio confronto con tutte la parti interessate. E in questa direzione gli chiediamo fin d'ora un incontro''. (ANSA)