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Internazionale 20 Dic 2006

G.B., killer prostitute: polizia chiede ai giornali di non pubblicare più i nomi degli indagati

“Per favore, non pubblicate più i nomi delle persone implicate nelle indagini che riguardano il killer delle prostitute”. Questo l’appello lanciato dalla polizia del Suffolk alla stampa britannica, dopo che nei giorni scorsi era stato ampiamente diffuso il nome di Tom Stephens, il primo uomo sospettato di essere l’omicida delle cinque prostitute assassinate nella zona di Ipswich.

“Per favore, non pubblicate più i nomi delle persone implicate nelle indagini che riguardano il killer delle prostitute”. Questo l’appello lanciato dalla polizia del Suffolk alla stampa britannica, dopo che nei giorni scorsi era stato ampiamente diffuso il nome di Tom Stephens, il primo uomo sospettato di essere l’omicida delle cinque prostitute assassinate nella zona di Ipswich.

Alastair McWhirter, capo della polizia del Suffolk, ha dunque inviato una lettera ai direttori di tutte le maggiori testate britanniche, chiedendo di non pubblicare più i nomi delle persone coinvolte nelle indagini: “Chiediamo ai media – scrive McWhirter – di non pubblicare materiale che possa ostacolare le indagini, specialmente quando si tratta di identificare persone sulle quali la polizia sta raccogliendo informazioni, o per le quali in futuro si potrebbe pregiudicare un processo equo”. “Il direttore che sceglie di rendere pubblico materiale che pregiudica il diritto di ogni potenziale imputato a un giusto processo porterà sulle spalle un fardello pesante, nel caso delle persone vengano poi condannate o assolte come conseguenza di tale pregiudizio”. “Vi ricordo – continua il capo della polizia – che il commissariato del Suffolk intraprenderà le necessarie azioni legali per assicurare l’integrità di ogni futuro procedimento giudiziario. E quindi – conclude McWhirter – consigliamo vivamente di consultare un legale prima di pubblicare i nomi delle persone coinvolte nelle indagini”. La lettera sembra aver sortito il suo effetto: mentre la quasi totalità dei quotidiani avevano infatti pubblicato il nome del primo arrestato (che pochi giorni prima aveva rilasciato un’intervista al Sunday Mirror, sul quale si poteva vedere anche una sua foto), nessuna testata ha reso noto il nome del secondo sospetto, arrestato ieri mattina. (9Colonne)

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