I giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno terranno un flash mob lunedì 4 ottobre, alle 11.30, in piazza De Nicola, dinanzi al Tribunale di Bari, in coincidenza con l'udienza che dovrebbe assumere decisioni in merito alla definitiva assegnazione del giornale all'azienda vincitrice della procedura concorsuale. All'iniziativa parteciperanno le Associazioni di Stampa di Puglia e di Basilicata e il segretario generale della Fnsi, Raffaele Lorusso.
«Quanto sta accadendo ai danni della Gazzetta del Mezzogiorno dovrebbe risvegliare tutti gli organismi vigilanti ad intervenire con urgenza per tutelare il marchio, il giornale e tutti i lavoratori», denunciano in una nota Fnsi, Assostampa di Puglia e di Basilicata e il Cdr all'indomani della registrazione del marchio "La nuova Gazzetta di Puglia e Basilicata" da parte della società Ledi, ex affittuaria delle attività editoriali della Gazzetta del Mezzogiorno, giornale che dal 1° agosto non è più in edicola.
«Registrare una "nuova Gazzetta" a scapito della "vecchia" Gazzetta, che la stessa società del gruppo Ladisa ha rinunciato ad editare, disdettando la proroga dell'affitto, significa – dicono – mettere in atto una vera e propria concorrenza sleale a danno della storica testata e dei suoi lavoratori. Il tutto dopo aver compiuto ogni scempio possibile nell'indifferenza di tutti coloro che erano chiamati a vigilare sul bene, dai curatori fallimentari alla Sovrintendenza. Che fine ha fatto l'insegna che campeggiava sulla sede di piazza Moro, visibile da diversi punti della città? Chi ha autorizzato la Ledi a "deportare" nella propria sede della zona industriale beni museali di proprietà della Edisud e persino gli stessi lavoratori nei 7 mesi di fitto? A cosa sono serviti gli innumerevoli vincoli posti dalla Sovrintendenza sul marchio, sulle attività editoriali cartacee, sul sito, ancora visibile nonostante siano sospese le attività in capo alla Edisud, proprietaria della Gazzetta del Mezzogiorno, e sui beni strumentali, quali pc e scrivanie, ancora depositati nella sede della Ledi?», chiede la rappresentanza sindacale dei giornalisti.
«È evidente l'atto di sciacallaggio che il gruppo Ladisa sta compiendo ai danni della Gazzetta del Mezzogiorno. Dopo aver dismesso le attività di inquilino, non riuscendo a diventarne proprietario, da un lato tiene in ostaggio il giornale in Tribunale, allontanandone l'uscita in edicola con i reclami che obbligano i giudici a ritardare le decisioni; dall'altro lancia sul mercato un prodotto ai limiti della contraffazione per "scippare" lettori e inserzionisti e compromettere, cosi, il futuro della Testata. Uno scempio a danno dei lavoratori – concludono Fnsi, Associazioni di Stampa e Cdr – a cui assistono in silenzio sia gli Enti locali (quando non ne sono stati addirittura sponsor) sia gli Organi dello Stato a cui un bene, con 134 anni di storia, è stato affidato».