Il Cdr, a nome dei giornalisti della Gazzetta del Mezzogiorno, «esprime tutto il proprio stupore per la superficialità con cui il commercialista siciliano Luciano Modica, uno dei due amministratori giudiziari nominati dal Tribunale di Catania, affronta argomenti delicati inerenti la vita delle aziende amministrate, fra le quali appunto anche la Gazzetta, 'esternando' sui social, dove si lascia andare a considerazioni non veritiere e che suonano come offensive per la dignità dei lavoratori, da mesi in stato di precarietà e in credito di alcune mensilità arretrate di stipendio (in pratica si lavora gratis per garantire l'informazione ai lettori di Puglia e Basilicata), oltre che di due anni di versamenti di Tfr». È quanto si legge in una nota del Comitato di redazione pubblicata anche sul sito web del quotidiano.
«È doloroso apprendere che mentre la Gazzetta continua a navigare nell'incertezza a causa della strategia attuata dalla amministrazione giudiziaria, che non ha mai dato una risposta sul futuro, a Catania il quotidiano La Sicilia, affidata alle stesse mani, sia oggetto di un piano di rilancio e di un ripensamento del prodotto editoriale», incalzano i giornalisti.
«Stesso trattamento – prosegue il Cdr – non è stato invece riservato alla Gazzetta i cui giornalisti ora apprendono, sempre da Facebook, che le responsabilità sarebbero da attribuire a loro, colpevoli di non aver dato seguito supinamente a chi proponeva tagli da macelleria sociale senza offrire alcuna prospettiva concreta per l'avvenire della testata e dei suoi dipendenti. Una beffa alla quale ora si aggiunge anche il danno di aver appreso dal proprio fondo di previdenza complementare di ulteriori versamenti non effettuati benché di natura contrattuale. Una situazione grave e che va ad aggiungersi alle precedenti, verificatesi durante la gestione dell'ex direttore generale Franco Capparelli, fuori da Edisud, ma ancora incredibilmente in sella a Mediterranea, la concessionaria che raccoglie la pubblicità».
I giornalisti della Gazzetta, conclude la nota del Comitato di redazione, «sono certi che il Tribunale di Catania farà tutto quanto è nei suoi poteri per impedire che tali deprecabili comportamenti si ripetano, in quanto non è accettabile che amministratori giudiziari che agiscono per conto dell'Autorità Giudiziaria, si intrattengano in polemiche e contraddittori sui social. I giornalisti della Gazzetta, a prescindere dagli imminenti, annunciati riassetti societari, si augurano dunque che venga al più presto ristabilito il rispetto delle leggi dello Stato».