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Editoria 10 Feb 2010

Fronte bipartisan: "Oltre 100 testate a rischio chiusura" Siddi e Natale: “Allarme alto, reazione forte, ripristinare diritti soggettivi” Bonaiuti: "Stati Generali entro giugno"

Scontro totale, nessuna possibilità di dialogo sui temi dell'editoria e una giornata di sciopero se non dovesse passare l'emendamento bipartisan al 'milleproroghe' (sul quale oggi potrebbe essere messa la fiducia), che consente di ristabilire il carattere di diritto soggettivo ai contributi diretti all'editoria, garantendo al contempo una riduzione dei relativi oneri dello Stato: è l'ultimatum lanciato dalla Federazione Nazionale della Stampa, dai cdr delle testate no profit, di partito e cooperative, comprese quelle dei giornali di minoranze linguistiche (come Il Primorski Dnevik, quotidiano triestino in lingua slovena), in una conferenza stampa al Senato che ha riunito attorno allo stesso tavolo i promotori di una battaglia in favore delle testate colpite dalla norma della Finanziaria sul tetto ai fondi per l'editoria.

Scontro totale, nessuna possibilità di dialogo sui temi dell'editoria e una giornata di sciopero se non dovesse passare l'emendamento bipartisan al 'milleproroghe' (sul quale oggi potrebbe essere messa la fiducia), che consente di ristabilire il carattere di diritto soggettivo ai contributi diretti all'editoria, garantendo al contempo una riduzione dei relativi oneri dello Stato: è l'ultimatum lanciato dalla Federazione Nazionale della Stampa, dai cdr delle testate no profit, di partito e cooperative, comprese quelle dei giornali di minoranze linguistiche (come Il Primorski Dnevik, quotidiano triestino in lingua slovena), in una conferenza stampa al Senato che ha riunito attorno allo stesso tavolo i promotori di una battaglia in favore delle testate colpite dalla norma della Finanziaria sul tetto ai fondi per l'editoria.

Vincenzo Vita (Pd), Alessio Butti (Pdl), Luigi Lusi (Pd), Roberto Mura (Lega), Roberto Natale (Fnsi), Lelio Grassucci (Mediacoop), Enzo Raisi, amministratore del 'Secolo', insieme, hanno chiesto che sia affrontata e risolta una questione decisiva per il pluralismo e la democrazia: senza il diritto soggettivo è forte il rischio di chiusura di oltre un centinaio di testate con la conseguente cancellazione di 4000 posti di lavoro. Aspre le critiche al sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti per quanto affermato stamane a RaiNews24.

''Vedo con dolore - ha esordito Vita - una cecità senza precedenti senza possibilità di perdono. La posta in gioco è altissima e riguarda tutti noi. È una battaglia che non ha colore di partito''.

''Questo emendamento - ha sottolineato Mura - ha una storia lunga. Noi ne condividiamo il merito, visto che abbiamo lavorato sia dall'interno che dall'esterno. Non so ancora come andrà a finire, se la fiducia sarà messa oppure no. Io sono un ottimista di natura e penso che tutti siano sensibilizzati a definire in modo serio questa insostenibile situazione. Non si può infatti andare avanti di anno in anno, di proroga in proroga. Il nostro emendamento rappresenta solo una boccata di ossigeno. Se poi c'è qualcuno che ha intenzione di chiudere i rubinetti lo dica apertamente. Per quello che mi riguarda vado avanti insieme ai miei colleghi senza alcun imbarazzo''. ''Come Mura - ha detto Butti - neanche io provo imbarazzo e confermo di non avere idea di come la situazione evolverà. Non è un problema di risorse perché le risorse ci sono''.

''Devo dare conto - sono le parole di Natale - dell'allarme e della rabbia di questo momento pari forse soltanto al senso delle istituzioni con cui ci siamo impegnati in questi mesi''.

Il presidente della Federazione ha quindi letto il testo delle dichiarazioni di Bonaiuti definendole ''improvvide'': ''Noi abbiamo sempre difeso le sue prerogative ma il sottosegretario non può non sapere che andando avanti così queste testate sono destinate a chiudere''.

Anche Grassucci ha criticato l'intervento di Bonaiuti: ''Fa finta di non capire. Il problema che abbiamo di fronte non è solo quello del quantum. Ma è soprattutto quello della certezza sui fondi e quindi del 'diritto soggettivo'''.

La Federazione ha annunciato la volontà di non cedere, di chiedere incontri a Gianni Letta e ai presidenti delle Camere, mentre Paolo Butturini (Associazione Stampa Romana), presente in platea, ha sollecitato un messaggio del presidente della Repubblica al Parlamento sul tema del pluralismo. (ANSA)

Recuperare i fondi per l'editoria e ripristinare i diritti soggettivi per evitare la chiusura di diverse testate giornalistiche. È questa la richiesta del segretario della Fnsi, Franco Siddi, dopo la decisione del governo di tagliare i fondi per l'editoria.
Interpellato dall'Asca a margine della vertenza per il piano di riorganizzazione del Sole 24 Ore in corso presso la sede della Fieg a Milano, Siddi sottolinea che ''la condizione difficile dell'editoria chiede uno sforzo di massima attenzione, al di fuori anche dei canoni ordinari osservati fino ad ora'', per questo - aggiunge - ''facciamo un appello al Governo e, in particolare alla sensibilita' del sottosegretario Bonaiuti che ben conosce la realta' dei giornali, ma anche al ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, perché siano recuperati i fondi per il settore e ripristinati i diritti soggettivi''.
''Non ci sfugge - aggiunge Siddi - la situazione pesante dei conti pubblici, ma occorre considerare l'editoria come una scelta importante da fare perché ne va di mezzo un bene fondamentale come l'informazione plurale che è molto di più di un mero fatto commerciale''.
Per il segretario della Fnsi, infatti, ''con la situazione che si prospetta dei tagli, gia' nei prossimi giorni più testate, almeno cinque, potrebbero essere costrette a chiudere''. Secondo Siddi ''senza la certezza dei diritti soggettivi previsti dalla legge, diversi giornali fatti da cooperative di giornalisti o espressioni di idee che hanno il diritto di circolare e di essere proposte al pubblico, potrebbero vedersi chiusa qualsiasi fonte di approvvigionamento finanziario per la propria attivita' sia per una questione occupazionale ma anche di valore per la condizione democratica del paese''.
Il rigore necessario nell'attuazione di misure di intervento pubblico nel settore dell'editoria - per Siddi - ''non può cominciare con operazioni che tolgono l'ossigeno vitale''. Per questo - aggiunge - ''pur nella difficolta' ci appelliamo, con rispetto istituzionale, affinché il governo si faccia carico del problema che peraltro sta esplodendo anche nell'aera della cosiddetta editoria industriale, come dimostra il piano di riorganizzazione che si sta discutendo in queste ore per il Sole 24 Ore''. In questo caso - conclude Siddi - ''la fine dei contributi postali, peraltro fin qui necessari solo per pagare le tariffe troppo alte in una situazione senza concorrenza, appesantisce la manovra di ristrutturazione fino a determinare scompensi occupazionali gravi''. (ASCA)

LA DICHIARAZIONE DI BONAIUTI OSPITE DI RAINEWS24: FASE ECONOMICA IMPONE RIDUZIONE FONDI
''Abbiamo dovuto prendere atto della situazione reale dell'economia e l'editoria soffre dell'attuale situazione: perciò, purtroppo, dovremmo avere delle riduzioni ai fondi per l'editoria''. Lo ha detto Paolo Bonaiuti, sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Informazione, comunicazione ed editoria, ospite di RaiNews24. (ANSA)
FAMMONI (CGIL), SCELTE FNSI PIENAMENTE CONDIVISIBILI
''L'editoria già in difficoltà risente degli effetti della crisi e il governo, invece che con provvedimenti di sostegno al settore, decide di rispondere con tagli ai contributi, mettendo a rischio il pluralismo e la libertà di informazione nel nostro paese''. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, responsabile per le politiche dell'informazione e della comunicazione.
''L'emendamento bipartisan che rinvia di almeno un anno i tagli ai contributi all'editoria -aggiunge il dirigente sindacale- rappresenta la cartina di tornasole. In Parlamento esiste una maggioranza favorevole ma il governo si oppone. Se non sarà approvato si confermerà in modo lampante il peso di un conflitto di interessi che mette a rischio il futuro di decine e decine di testate e di oltre 4.000 lavoratori. La scelta della Federazione nazionale della stampa di indire una giornata di lotta e del tutto condivisibile e verificheremo insieme alla Slc-Cgil le modalità della nostra partecipazione''.
''Ma non basta'', conclude Fammoni. ''contemporaneamente si approvano norme sbagliate, naturalmente solo per la Rai, per l'ultimo mese di campagna elettorale che devono essere subito cambiate. Per questo siamo pronti a concordare con tutte le associazioni e i sindacati di settore le iniziative necessarie''. (ANSA)

P.CHIGI, ENTRO GIUGNO CONVOCAZIONE'STATI GENERALI' NEL 2010 COMPLETARE LA RIFORMA DEL SISTEMA
''Il Governo si impegna a convocare gli Stati generali dell'Editoria per una riforma globale del sistema entro giugno prossimo, in maniera tale da completare la riforma stessa prima della fine del 2010, dopo avere ascoltato tutte le categorie e i rappresentanti del Parlamento, secondo quello spirito al di sopra delle parti che abbiamo sempre seguito alla Camera e al Senato e che e' necessario nel settore della diffusione della cultura e delle idee'': è quanto si afferma in una nota di palazzo Chigi. 

''Per quanto riguarda, in particolare, i contributi diretti all'editoria dell'anno 2010, un anno difficile per tutti i settori dell'economia e per l'occupazione in genere, come ha già annunciato il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega relativa, on. Paolo Bonaiuti, questi saranno corrisposti con riduzioni non superiori al 20%. Andrà intanto avanti - prosegue la nota - il Regolamento che si propone di semplificare tutte le procedure e soprattutto di adeguare i contributi alle copie effettivamente distribuite, secondo un

principio che contrasti gli sprechi''.

''Per le tariffe postali agevolate, è in corso una profonda riflessione con il Ministero dell'Economia, in seguito all'obbligo di recepire anche in Italia la direttiva europea sulla liberalizzazione del mercato entro l'1-01-2011.

Con questo obiettivo - si afferma ancora nella nota di palazzo Chigi - si lavorerà, sempre di intesa con il Ministero dello Sviluppo Economico, con il  Ministero dell'Economia, con il Dipartimento per l'Informazione e l'Editoria e con Poste Italiane spa, per giungere ad una soluzione-ponte per l'anno in corso, 2010. Tutte le soluzioni dovranno essere rispettose delle compatibilita' di bilancio''. (ANSA)

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