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Fnsi 13 Nov 2009

Franco Siddi ad Alghero per gli Stati Generali dell’informazione in Sardegna: "Pronti al confronto per la riforma dell’Ordine"

“Il Sindacato dei giornalisti è aperto al confronto istituzionale per una rapida e qualificante riforma della legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti. L’ipotesi di approvazione di una riforma in tempi brevi, annunciata ieri in commissione Cultura della Camera, dal relatore Giancarlo Mazzuca, può segnare una svolta necessaria su iniziativa del Parlamento su una materia come questa, certamente prioritaria, al contrario di tanti altri tentativi fatti finora per interventi legislativi miranti invece a limitare l’autonomia della funzione del giornalismo”. E’ quanto ha detto, tra l’altro, il Segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, nel corso della prima giornata degli Stati Generali dell’informazione in Sardegna in corso adAlghero.

“Il Sindacato dei giornalisti è aperto al confronto istituzionale per una rapida e qualificante riforma della legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti. L’ipotesi di approvazione di una riforma in tempi brevi, annunciata ieri in commissione Cultura della Camera, dal relatore Giancarlo Mazzuca, può segnare una svolta necessaria su iniziativa del Parlamento su una materia come questa, certamente prioritaria, al contrario di tanti altri tentativi fatti finora per interventi legislativi miranti invece a limitare l’autonomia della funzione del giornalismo”. E’ quanto ha detto, tra l’altro, il Segretario nazionale della Fnsi, Franco Siddi, nel corso della prima giornata degli Stati Generali dell’informazione in Sardegna in corso adAlghero.

Siddi ha osservato che “ la legge del ‘63 mantiene la sua rilevanza fondamentale nell’art. 2, che pone il giornalista nella condizione di svolgere la propria attività professionalmente, sulla base di canoni deontologici che sono importantigaranzie di indipendenza e costituiscono obbligo di lealtà nel rapporto con il lettore. Tutte le strumentazioni previste, invece, hanno fatto il loro tempo e c’è bisogno di riformare l’istituto giurisdizionale della professione, mantenendone la base democratica, attraverso nuove norme per l’accesso qualificato, la vigilanza sui doveri deontologici, il Giurì per la lealtà e la correttezza dell’informazione, che dia risposte in tempi rapidi a qualsiasi cittadino abbia questioni rilevanti da porre in ordine a possibili danni, per effetto di violazione dei codici deontologici. Questo deve diventare il luogo centrale per la soluzione di eventuali controversie di questo tipo e non quello che spesso è diventato un temerario ricorso ad azioni legali. Siddi infine ha osservato che è necessario mettere un tetto alla composizione del Consiglio Nazionale dell’Ordine, oggi diventato, per effetto dei meccanismi dell’attuale legge, pletorico. E poiché tutti questi punti fanno parte della piattaforma base approvata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine e ripresa dai presentatori (bipartisan) della proposta della legge di riforma, è auspicabile che il Parlamento davvero confermi le impostazioni su cui ha avviato la procedura legislativa”.
Al Seminario di Alghero, sono intervenuti oggi anche il Presidente dell’Inpgi Andrea Camporese e il Presidente della Casagit, Daniele Cerrato. La giornata ha segnato una forte volontà del giornalismo italiano di preservare e rafforzare le autonomie contrattuali edi tutti gli organismi della categoria, con particolare attenzione alla solidità della propria previdenza e assistenza integrativa. I lavori si concluderanno domani con una manifestazione pubblica dedicata alla disciplina del lavoro giornalistico e alla qualità dell’informazione. AL VIA, IN COMMISSIONE CULTURA DELLA CAMERA, L'ITER DELLA RIFORMA DELLA LEGGE ISTITUTIVA DELL'ORDINE DEI GIORNALISTI
MAZZUCA (PDL): "POSSIBILE APPROVARE LA LEGGE IN SEI MESI"

12 novembre 2009 - La commissione Cultura della Camera ha avviato il 5 novembre la discussione della proposta di legge presentata da un gruppo di parlamentari, tutti per lo piu' giornalisti, che prevede la modifica, in alcuni suoi punti, della legge istitutiva dell'Ordine dei giornalisti. Lo annuncia lo stesso Ordine in una nota:
''Sono molto soddisfatto di questi primi risultati'', afferma il relatore Giancarlo Mazzuca (Pdl), giornalista e promotore della proposta di legge. ''Ho avuto l'appoggio di tutti i partiti, in quanto anche la Lega si e' dichiarata favorevole all'iniziativa. Credo, quindi, che, a questo punto, l'iter possa essere molto veloce. Mi auguro che si possa arrivare all'approvazione della Camera nel giro di tre mesi e a quella del Senato nell'arco di sei mesi''.
Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine nazionale, ha manifestato apprezzamento a tutti i parlamentari: ''C'era e c'e' una necessita' non procrastinabile dell'aggiornamento delle norme che regolano la professione. E' confortante sapere che i tempi, grazie al contributo di tutte le forze politiche, potranno essere brevi. In tal modo il Parlamento dimostra di voler farsi carico di parte dei problemi di una categoria che vive una stagione di grandi difficolta'. E con le nuove norme, i giornalisti avranno strumenti piu' adeguati per onorare il loro dovere costituzionale di informare i cittadini''.
La proposta di legge e' stata presentata lo scorso 22 aprile dai deputati Pisicchio, Zampa, Mazzuca, Pionati, Merlo, Giulietti, Rao, Salvini, Lehner, Testoni. Si tratta di ''una legge ancora validissima nelle impostazioni di principio che risultano perfino piu' attuali oggi che in passato - si legge nella relazione di Mazzuca - ma che necessita di una profonda riforma per quanto concerne i dettami strutturali e organizzativi. L'esperienza di questi quarantasei anni, se da un lato ha confermato l'importanza dell'Ordine professionale come strumento in grado di dare ancoraggio e certezze normative all'indipendenza del giornalista, dall'altro ha fatto emergere i limiti dell'ordinamento attuale ovviabili in gran parte con una riforma che rende piu' agile ed effettiva l'azione dell'istituto''.
Tra i punti che, a giudizio del relatore, hanno piu' bisogno di una revisione, il sistema di accesso alla professione; una riduzione del numero dei componenti del Consiglio; l'istituzione di una Commissione deontologica nazionale composta da nove membri, che garantisca tempestivita' e trasparenza nei procedimenti disciplinari; la costituzione di un giuri' per la correttezza dell'informazione che possa risolvere velocemente le controversie. (ANSA)

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