CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Fnsi 18 Ott 2009

Franco Siddi a Strasburgo: “Liberare le fonti giornalistiche. Monitoraggio sull'Italia, ddl Alfano ad alto rischio di censura Corte diritti dell'Uomo”

Strasburgo, 15 ottobre - Il ddl Alfano relativo alle intercettazioni "che prevede il blocco del diritto di cronaca sulle inchieste giudiziarie, rischia la censura europea". Lo afferma Franco Siddi, segretario della Fnsi, a conclusione del dibattito che si è tenuto oggi al Consiglio europeo a Strasburgo su "Deontologia e protezione delle fonti: due pilastri della qualità e della democrazia dell'informazione" nell'ambito dei lavori del congresso del sindacato nazionale dei giornalisti francesi (SNJ).

Strasburgo, 15 ottobre - Il ddl Alfano relativo alle intercettazioni "che prevede il blocco del diritto di cronaca sulle inchieste giudiziarie, rischia la censura europea". Lo afferma Franco Siddi, segretario della Fnsi, a conclusione del dibattito che si è tenuto oggi al Consiglio europeo a Strasburgo su "Deontologia e protezione delle fonti: due pilastri della qualità e della democrazia dell'informazione" nell'ambito dei lavori del congresso del sindacato nazionale dei giornalisti francesi (SNJ).

Ai lavori è intervenuto anche il giureconsulto della Corte dei diritti dell'Uomo, Vincent Berger, che nel chiarire subito che la Corte ovviamente si pronuncia su istanze relative a leggi già in vigore ha anche sottolineato comunque che "il caso italiano - riferisce ancora Siddi - e quello turco sono sotto monitoraggio per le notizie che ci arrivano su progetti di legislazione restrittiva sull'informazione". Un intervento quello di Berger proprio a seguito di quanto in precedenza aveva sostenuto lo stesso segretario nazionale della Fnsi ai lavori del Consiglio d'Europa, dove aveva sottolineato come "la tutela delle fonti dei giornalisti non possa essere sottomessa ai voleri dei governi", ricordando anche che il giornalista "ha l'obbligo deontologico e professionale di diffondere le notizie di rilevanza pubblica". E Berger nel suo intervento, fatto con un'analisi della giurisprudenza della Corte dei diritti dell'uomo e di importanti sentenze che hanno sanzionato paesi come la Francia, la Finlandia e la Germania, ha rilevato che il giornalista "ha il diritto di avere notizie confidenziali e il dovere di tutelare a fonte in maniera assoluta ogni qualvolta prevale l'interesse pubblico a diffonderla". E Siddi ha osservato a sua volta che "per fortuna c'è un giudice a Strasburgo" anche se "sarebbe meglio tuttavia non doverci arrivare". Certamente - commenta a fine lavori il segretario della Fnsi - "vista da qui, la questione italiana appare sconcertante e curiosa: tutti chiedono un giornalismo investigativo ma poi si cerca in maniera potente di impedirlo all'origine". (AGI)

@fnsisocial

Articoli correlati