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Editoria 08 Nov 2011

Fondi editoria: un attacco vergognoso al pluralismo Cento testate e quattromila posti di lavoro a rischio

“Il Presidente della Repubblica aveva rivolto nei giorni scorsi un appello a ripristinare i fondi per l’editoria e per tutta risposta oggi al Senato, Governo e maggioranza, in commissione Bilancio di Palazzo Madama, hanno bocciato un emendamento che si proponeva di reintegrare i 75 milioni di euro tagliati nella manovra di agosto. Una vera e propria vergogna, un atto che si connota come un attacco al pluralismo e alla libertà di stampa.

“Il Presidente della Repubblica aveva rivolto nei giorni scorsi un appello a ripristinare i fondi per l’editoria e per tutta risposta oggi al Senato, Governo e maggioranza, in commissione Bilancio di Palazzo Madama, hanno bocciato un emendamento che si proponeva di reintegrare i 75 milioni di euro tagliati nella manovra di agosto. Una vera e propria vergogna, un atto che si connota come un attacco al pluralismo e alla libertà di stampa.

Ma non solo, questa decisione mette ancora più in crisi cento testate e a rischio quattromila posti di lavoro tra giornalisti, poligrafici e indotto e che sono l’ossatura di una fetta rilevante di lettori di testate di partito, cooperative, non profit e di idee. Il Comitato, a cui fanno capo Fnsi, Mediacoop, Articolo21, Federazione dei settimanali cattolici (Fisc), Confcooperative – Cultura, sindacati e associazioni, non lascerà nulla di intentato e si muoverà sia sul terreno parlamentare, in particolar modo sul disegno di legge di Stabilità, sia su iniziative in sede regionale e nazionale che saranno promosse nelle prossime ore”. Roma, 8 novembre  
CGIL, VERGOGNOSO CHE SENATO CONFERMI 75 MLN TAGLI

"È assolutamente vergognoso quello che è successo oggi al Senato, dove governo e maggioranza hanno bocciato un emendamento in commissione Bilancio di Palazzo Madama che ripristinava i 75 milioni di euro tagliati nella manovra di agosto. Un altro colpo durissimo e antidemocratrico all'informazione libera". Lo ha sottolineato Fulvio Fammoni, segretario confederale della Cgil, commentando la bocciatura dell'emendamento sull'editoria.
"Evidentemente - commenta Fammoni - questa maggioranza di un governo che ormai ha fatto la sua storia non tollera l'espressione del libero pensiero e impone i tagli all'editoria come grimaldello per chiudere giornali e testate scomode".
"Ma questa decisione - aggiunge - metterà ancora più in crisi cento testate e a rischio quattromila posti di lavoro tra giornalisti, poligrafici e indotto e che sono l'ossatura di una fetta rilevante di lettori di testate di partito, cooperative, non profit e di idee". Ma la decisione di questa mattina, conclude, "ha un valore anche più generale: questo governo è intollerante all'informazione democratica e anche per questo deve andare a casa al più presto". (Roma, 8 novembre - ADNKRONOS)

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