Dieci anni fa veniva a mancare il giornalista Paolo Murialdi. In coincidenza con l’anniversario della sua scomparsa si è riunito ieri, lunedì 13 giugno, il Consiglio di amministrazione della Fondazione sul giornalismo a lui intitolata.
Nella riunione del Consiglio di amministrazione della Fondazione, presieduto ad interim dal collega Enzo Iacopino, presidente del Cnog, e a cui hanno partecipato anche i componenti rappresentanti della Casagit, Daniele Cerrato, dell’Inpgi, Marina Macelloni, e della Fnsi, Vittorio Roidi, è stato approvato il piano di interventi dell’istituto che, in questa prima fase, prevede la catalogazione del corposo materiale librario e archivistico pervenuto e la promozione di due ricerche, una sui giornalisti italiani deceduti nel primo conflitto mondiale, l’altra sulla rinascita della libertà di stampa negli anni che vanno dalla caduta del fascismo alla Costituente (1943-1947).
È stata inoltre programmata l’inaugurazione ufficiale della Fondazione, con l’apertura al pubblico degli studiosi, che si terrà il prossimo autunno.
Paolo Murialdi, giornalista di prestigio, passato dal “Secolo XIX” di Genova al “Corriere della Sera” e poi al “Giorno” di Milano, di cui è stato redattore capo, ha affiancato alla professione giornalistica anche quella di dirigente sindacale della categoria ricoprendo, dal 1974 al 1981, la carica di presidente della Federazione nazionale della stampa italiana. In tale veste si impegnò particolarmente nell’elaborazione e nell’approvazione di quella legge 416 sull’editoria, che ancora oggi rimane la carta fondamentale di regolamentazione dell’informazione scritta quotidiana e periodica. Fondatore e direttore della rivista “Problemi dell’Informazione”, rivolta particolarmente allo studio dell’evoluzione della professione giornalistica di fronte alle innovazioni tecnologiche e alle modifiche del mercato, è stato anche un attento studioso della storia del giornalismo italiano pubblicando numerosi volumi.
Proprio per ricordarne questa triplice veste di giornalista, di sindacalista e di storico, gli organismi della categoria (Cassa autonoma di assistenza integrativa dei giornalisti italiani, Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti, Federazione nazionale della stampa italiana, Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani) hanno voluto costituire una Fondazione a lui intitolata e dedicata alla raccolta della documentazione e allo studio del giornalismo italiano.