“Non è condivisibile che la magistratura metta sotto indagine i giornalisti per il loro modo di raccontare la realtà, per quanto sgradevole possa risultare il loro punto di vista. L’articolo di fondo che il direttore di “Libero”, Maurizio Belpietro, ha dedicato alla visita del Presidente della Repubblica in Giappone ha suscitato polemiche e indignazione.
Ma è fuori luogo il ricorso ad una strumentazione giuridica visibilmente anacronistica, che si configura come un impedimento all’esercizio del diritto di critica. Se nella vicenda in questione Maurizio Belpietro ha violato canoni di correttezza deontologica, altri dovranno eventualmente occuparsene. Ma siamo convinti che il rispetto dovuto al Presidente Napolitano - indiscutibile garante delle nostre istituzioni democratiche - non abbia bisogno di essere sostenuto da iniziative di stampo illiberale”.
SIDDI, PROCURA RICORRE A STRUMENTO ANACRONISTICO
''Spetta ai giudici fissare i canoni della critica per giornali e giornalisti? Senz'altro no. Certamente la figura del presidente della Repubblica non può essere esposta a polemiche di questo tipo, per quanto sgradevoli possano essere le ricostruzioni del direttore Belpietro, ed è evidente che l'azione della procura di Roma avviene nell'ambito della sua esclusiva indipendenza''. In questi termini il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi, parlando a Milano all'Associazione stampa lombarda, è tornato sull'iniziativa della magistratura che ha indagato per vilipendio nei confronti del capo dello Stato il direttore di 'Libero' Maurizio Belpietro e il leader Idv Antonio Di Pietro. ''L'autonoma iniziativa della magistratura - ha ribadito Siddi - è quindi per noi motivo di disagio e di non condivisione, poiché fa ricorso a una strumentazione che appare anacronistica e illiberale''.(ANSA)