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Editoria 01 Feb 2012

Fnsi: per l’editoria siamo fuori tempo massimo Dopo l’impegno sul ‘Fondo Letta’ un’occasione dal ‘Milleproroghe’

“Per l’editoria non profit, di partito, cooperativa, di idee, delle minoranze linguistiche e degli italiani all’estero, esiste un fuori tempo massimo. Preso atto, infatti, dell’impegno del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo, a recuperare, entro pochi giorni, una somma certa dal cosiddetto ‘Fondo Letta’, la Fnsi rileva che l’esame del decreto ‘Milleproroghe’, attualmente al Senato, può essere un’occasione per approvare emendamenti di garanzia, opportunamente presentati in forma bipartisan, utili a risolvere la drammatica situazione in cui versano decine e decine di testate.

“Per l’editoria non profit, di partito, cooperativa, di idee, delle minoranze linguistiche e degli italiani all’estero, esiste un fuori tempo massimo. Preso atto, infatti, dell’impegno del sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Paolo Peluffo, a recuperare, entro pochi giorni, una somma certa dal cosiddetto ‘Fondo Letta’, la Fnsi rileva che l’esame del decreto ‘Milleproroghe’, attualmente al Senato, può essere un’occasione per approvare emendamenti di garanzia, opportunamente presentati in forma bipartisan, utili a risolvere la drammatica situazione in cui versano decine e decine di testate.

Dopo la sospensione della pubblicazione di Liberazione, attualmente in una delicata trattativa per uno spiraglio di ripresa, e dopo l’analoga, obbligata, situazione de La Cronaca di Piacenza e di Cremona, oggi si è aggiunta, anche, la notizia del blocco dell’attività, e cassa integrazione per 35 giornalisti, dell’Informazione/Domani di Bologna, Reggio Emilia e Modena. In questi due ultimi casi pesano anche accertamenti istruttori in corso. Altro punto di crisi è il manifesto, testata storica della sinistra, costretto ad affidarsi ad una gestione in ‘liquidazione’. Ricordiamo che la certezza dei finanziamenti è fondamentale per l’accesso al credito senza il quale è impossibile la prosecuzione delle attività. Per tutti questi motivi la Fnsi chiede che si agisca presto, su più fronti, per tutelare l’occupazione ed il diritto ad un pluralismo dell’informazione, sale della democrazia”. EDITORIA: MEDIACOOP, GOVERNO RISOLVA SUBITO PROBLEMI FONDO
''Il governo sostenga gli emendamenti in corso di presentazione al Senato, risolvendo cosi', con immediatezza, i problemi assai gravi del settore''. E' quanto chiede Mediacoop in una nota, diffusa all'indomani di un incontro con il sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega all'Editoria Paolo Peluffo.
''Il passaggio al Senato del decreto Milleproroghe – ricorda Mediacoop - e' l'ultima occasione per riaffermare un ruolo centrale dell'informazione cooperativa, di idee e di partito nella salvaguardia del pluralismo dell'informazione. La presentazione, in corso, di emendamenti per la ricostituzione del Fondo Editoria da parte di molte forze politiche e' la riprova della sensibilita' bipartisan sempre mostrata per questa parte dell'informazione che ha trovato la piu' recente manifestazione nei giorni scorsi nell'approvazione da parte della Camera dei Deputati, con l'assenso del Governo, di tre ordini del giorno che lo impegnano a reperire i cento milioni necessari per evitare la dissoluzione di questo settore''. 
''Come noto - si legge ancora nella nota -, gia' diverse testate hanno sospeso le pubblicazioni, altre hanno avviato le pratiche per la liquidazione della societa'. Tra quelle che hanno deciso di continuare, alcune si erano date la data del 31 di gennaio come termine ultimo consentito dalle proprie riserve di bilancio, altre sono obbligate a dichiarare lo stato di crisi. Per tutte sono sospesi i rapporti con le banche e pregiudicati i pagamenti degli stipendi''. (ROMA, 1 FEBBRAIO -  ANSA) COMMISSIONE EDITORIA - INCORAGGIANTE ESORDIO DEL SOTTOSEGRETARIO PELUFFO
SIDDI: “SBLOCCATI I FONDI DEL 2010 PER TRENTA GIORNALI
LAVORI IN CORSO PER IL RECUPERO DELLE RISORSE PER IL 2012”

Arriva una boccata d’ossigeno per una ventina di quotidiani non profit, politici, di società cooperative, di minoranze linguistiche, delle comunità italiane all’estero e per una decina di periodici gestiti da cooperative. I contributi sospesi in attesa di definizione di accertamenti amministrativi sono stati in gran parte, finalmente, sbloccati dopo le ultime verifiche. Questo l’esito sostanziale e immediato della nuova riunione della Commissione tecnica consultiva per i contributi all’editoria, svoltasi stamani, che ha segnato l’esordio incoraggiante del neo Sottosegretario all’Editoria, Paolo Peluffo, nella prima riunione di lavoro della commissione consultiva di settore che si è svolta oggi sotto la sua presidenz
a.Il neo responsabile del settore ha, infatti, ridato corso esecutivo immediato alle istanze in lista d’attesa, ha reso noto gli orientamenti essenziali su cui intende muoversi, sottolineando in particolare “l’obiettivo di dare certezze alle imprese all’inizio dell’anno” e di definire una trasparente riqualificazione degli interventi “con norme capaci di non produrre più debito sommerso”. A questo proposito ha confermato l’adesione del Governo agli ordini del giorno votati ieri alla Camera, manifestando l’impegno a recuperare entro poche settimane nuove risorse certe (anche dal cosiddetto “Fondo Letta”), allo scopo di creare un immediata relazione con le prospettive reali delle attività editoriale finanziabili nell’anno in corso. Una quota di risorse ulteriori dovrebbe arrivare, invece, da una rivisitazione della spesa secondo criteri di marcata selettività.
Restano certamente le precarietà di una area debole dell’editoria ma è incoraggiante la direzione presa, correlata alla riconfermata volontà di procedere ad un aggiornamento del regolamento – laddove sarà indispensabile – della legislazione, perché i fondi siano sempre più nitidamente riservati (come sostiene da anni la Fnsi) a giornali veri, verificati nella loro diffusione e non nelle tirature, avendo come parametro principale l’occupazione professionale regolarmente inquadrata sul piano contrattuale e previdenziale di categoria.
Sicuramente il riconoscimento che “i bisogni di conoscenza sono al centro dei Paesi che funzionano meglio e che i giornali sono fatti dalle persone, giornalisti e poligrafici, ci sono le persone che li fanno” rappresenta una premessa qualificante alla quale devono essere agganciate chiare scelte operative e risorse adeguate. Ecco perché, allora, nella fase di transizione al nuovo quadro di interventi, che dovrà tenere conto anche dei processi di integrazione multimediale, la certezza delle risorse resta un’urgenza affinché nessuna testata sia costretta a chiudere per improvvisa assenza dell’intervento pubblico e, quindi,  non sia in grado di progettare una prosecuzione in attesa dei nuovi criteri che saranno decisi.
Ci sarà modo ora di verificare gli intendimenti del Sottosegretario, atteso a nuovi appuntamenti di lavoro - in  sede tecnica e politica- e di confronto con le parti sociali.”  27 gennaio 2012 FONDO EDITORIA: DAGLI ODG  DELLA CAMERA VOLONTÀ POLITICA CHIARA. ORA I FATTI
“Adesso anche la volontà politica è chiara. I finanziamenti per l’editoria devono essere definiti in misura minimamente soddisfacente al più presto. Gli ordini del giorno votati oggi dalla Camera, perché sia stabilita la somma esattamente disponibile per i 2012, recepiti dal Governo, vanno tradotti al più presto in atti di coerenza e giustizia. L’approvazione dello stanziamento di sette milioni di euro per Radio radicale dimostra che dal cosiddetto ‘Fondo Letta” si possono prelevare somme definite per la dotazione di appositi capitoli di spesa su materie come l’editoria. L’indirizzo politico degli ordini del giorno è chiaro e non ci sono più punti di ambiguità. Naturalmente non si tratta di sprecare risorse pubbliche ma di procedere di pari passo alla massima qualificazione della spesa di settore, con chiaro riferimento al valore del pluralismo dell’informazione e a parametri di calcolo basati sull’occupazione regolare e sul pubblico effettivamente raggiunto dai media finanziabili. Un provvedimento chiaro e indispensabile, dunque, per impedire la sospensione delle pubblicazioni e per consentire a tutti di sapere su quale quadro di riferimento si può fare affidamento per programmare l’attività futura.
La Fnsi auspica che già da domani, in occasione della riunione della Commissione consultiva editoria che presiederà per la prima volta il neo sottosegretario delegato al settore, il Prof. Paolo Peluffo dia segnali significativi e inequivocabili. E sempre domani si attende chiarezza anche sullo sblocco di alcune decine di pratiche del 2010  ancora sospese.”Roma, 26 gennaio

SIDDI: “VASTA ECO DEL NOSTRO SOS SULL'EDITORIA
ANCHE DALL’ASTA SULLE FREQUENZE I FONDI PER L'INFORMAZIONE”
L’Sos lanciato dalla Fnsi e dai giornali non profit, cooperativi, di idee e di partito ha trovato una vasta eco in Parlamento che non può che essere raccolta con urgenza. L’intervento dell’onorevole Giuseppe Giulietti ha messo, infatti, a fuoco il cuore dei problemi di un pluralismo che viene reso povero e mortificato da drastici tagli al fondo editoria senza nuove misure di riequilibrio di sistema. Sicuramente l’idea di utilizzare i proventi dell’asta sulle frequenze tv, anche da noi recentemente proposta, è di estremo interesse ed è una strada da percorrere insieme ad altre possibilità (aliquote di riequilibrio della pubblicità tv per la carta stampata e prelievo dalle risorse dalle Fondazioni bancarie).
Esistono, dunque, le soluzioni per impedire che testate giornalistiche siano costrette a chiudere ed esiste, inoltre, la disponibilità delle parti sociali ad individuare strumenti e proposte per impedire storture nell’assegnazione dei contributi. Purtroppo tanti guai stanno già maturando. La sospensione delle pubblicazioni del Domani/Informazione di Reggio Emilia e Modena, della Cronaca di Piacenza e Cremona e di altre testate in Puglia, per scelte obbligate analoghe, sono i primi esiti di un disastro che si sta estendendo anche alla stampa per le comunità italiane all’estero come denunciato, sempre alla Camera, dall’onorevole Marco Fedi.
Il Globo, prestigioso quotidiano in lingua italiana diffuso a Melbourne a causa dei tagli è stato costretto a diventare un periodico nonostante fosse ormai diventato il punto di riferimento emblematico degli italiani e degli interessi dei nostri connazionali in quella parte dell’Australia.
Come non bastasse la riduzione dell’82% in due anni dei fondi per Rai International sta già producendo situazioni devastanti rilevabili, anche in Italia, dalla cancellazione del popolarissimo “Notturno italiano” diffuso da Radio Rai.”

MILLEPROROGHE: GIULIETTI, DA ASTA TV FONDI PER L'EDITORIA
GOVERNO ESAMININI CON ATTENZIONE EMENDAMENTI; NO A RINVII
''Ci sono alcuni emendamenti sull'editoria; chiediamo al governo di esaminarli con cura'', evitando un rinvio. Lo ha annunciato nell'aula della Camera Giuseppe Giulietti, durante la discussione generale sul decreto Milleproroghe e proponendo come copertura le risorse derivanti dall'asta delle frequenze Tv.
Il mancato inserimento nel Milleproroghe dei benefici per l'editoria, ha detto il parlamentare, è un errore che in parte dipende ''dal fatto che non c'è ancora un sottosegretario all'editoria'' (la nomina di Peluffo al posto di Malinconico è avvenuta appena venerdì scorso). Giulietti ha affermato che ''la situazione è drammatica, con centinaia di aziende a rischio'', ed ha ricordato l'appello del presidente Napolitano a evitare tagli lineari in questo settore: ''teniamo conto - ha poi commentato - che è tema costituzionale in una situazione di pluralismo povero''.
Giulietti ha poi risposto ad eventuali ''contro obiezioni''.
Per quanto riguarda le coperture, ha invitato ad utilizzare i ''proventi dell'asta per le frequenze Tv, visto che è materia omogenea''; per quanto riguarda poi il fatto che oggi ricevono i fondi soggetti che non ne avrebbero diritto, il parlamentare ha replicato che ''la commissione cultura è disposta a votare immediatamente nuovi criteri'', che stabiliscano chi ha i requisiti e chi no. (ROMA, 23 GENNAIO - ANSA)

EDITORIA: ORFINI (PD), CHIEDIAMO A GOVERNO RIPRISTINO FONDO
''Il governo sta per adottare nuove misure per lo sviluppo e la crescita: noi pensiamo che all'interno di quelle misure ci debba essere il ripristino almeno di parte delle risorse levate al fondo per l'editoria''. Lo ha dichiarato Matteo Orfini, responsabile Cultura e Informazione del Partito Democratico, intervistato dall'agenzia radiofonica Area sabato scorso, a margine dell'assemblea nazionale del Pd.
''Noi continuiamo a chiedere il ripristino del fondo per l'anno ormai finito - ha spiegato Orfini - perché la cosa grave è che sono stati tagliati fondi già spesi, quelli relativi al 2011, mettendo molte imprese e molti lavoratori in difficoltà. Poi - ha aggiunto - chiediamo che per il 2012 si faccia finalmente un nuovo regolamento, una riforma complessiva. Malinconico aveva cominciato a lavorarci - ha sottolineato - ora al suo posto c'è Peluffo''.
''Speriamo che riprenda da dove Malinconico aveva lasciato, perché c'è bisogno di nuovi criteri che aiutino a moralizzare il settore, che consentano qualche risparmio, ma cercando di tutelare ciò che di vero c'è in questo settore: testate fatte da persone, giornalisti, lavoratori in carne ed ossa che - ha concluso Orfini - svolgono un servizio importante per il paese''. (ASCA - 23 Gennaio 2012) IL FORUM TERZO SETTORE DEL LAZIO SOLIDALE CON IL MONDO DELL’INFORMAZIONE MINACCIATO DAI TAGLI AL FONDO EDITORIA
A nome del Forum del Terzo Settore del Lazio desideriamo esprimere solidarietà e sostegno alla protesta ed alla lotta di tante realtà editoriali, vittime delle conseguenze di una scriteriata politica dei tagli lineari che negli ultimi anni ha falcidiato ripetutamente il Fondo per l’editoria.
Partendo da una premessa corretta – eliminare gli sprechi e le sovvenzioni statali a testate che nemmeno giungevano in edicola – si è completamente sbagliato il risultato. Infatti, con il pretesto della razionalizzazione del settore e della crisi economico-finanziaria, non si è fatta alcuna distinzione tra le testate vere e quelle finte. Come pure tra giornali e periodici cooperativistici o non profit, connotati politicamente o con una ispirazione religiosa, degli italiani all’estero o delle nostre minoranze linguistiche, ma tutti autentici organi informativi e comunque ‘portatori di idee’, di fronte invece a testate ed emittenti allestite al solo scopo di ottenere provvidenze.
Si sono colpite e sono a rischio di chiusura tante realtà editoriali piccole, medie o grandi davvero indipendenti, fuori dal coro e slegate dai grandi interessi. E’ in gioco il pluralismo delle voci, già grandemente minacciato dall’anomala configurazione del panorama informativo italiano, dominato da grandi concentrazioni industriali-finanziarie e da una raccolta pubblicitaria completamente polarizzata sul sistema televisivo.
Insomma, è in pericolo l’informazione libera e pluralista, che noi intendiamo essenziale per i cittadini e per una moderna democrazia, un vero ed irrinunciabile “bene comune”.
Nell’ottobre scorso otto direttori di giornali non profit, cooperativi, di idee e di partito, insieme al presidente della Federazione dei settimanali cattolici, hanno lanciato l’allarme sulla chiusura progressiva di quasi cento testate nazionali, regionali o cittadine, ma già in precedenza il mondo dell’informazione, in primis i tanti piccoli periodici di associazioni di solidarietà e del volontariato, aveva subito i durissimi colpi dell’aumento delle tariffe postali.
Vogliamo ricordare, inoltre, un assurdo episodio che portò molte incomprensioni, poi chiarite. Quando – con abilità perversa – alla fine del 2010 durante il precedente governo, quasi si riuscì dall’esterno a fare ingaggiare tra noi una vera “guerra tra poveri”, allestendo artificiosamente una rivalità irrazionale – del tutto inesistente vista la comunanza di impegni dei nostri mondi per il progresso civile e sociale del Paese – tra il mondo del volontariato, dell’associazionismo, della cooperazione ed il mondo dell’informazione indipendente.
Allora, il taglio delle somme indicate dai cittadini da destinare al Fondo del 5 per mille fu reintegrato sottraendo incredibilmente ulteriori cifre al già falcidiato Fondo per l’editoria: vale a dire proprio l’indispensabile aiuto a quel libero mondo informativo al cui interno operano peraltro moltissimi ed eguali attori – giornalisti, poligrafici ma anche ,lavoratori o precari di ogni categoria – impegnati nel non profit ed, in ogni caso, nella battaglia delle idee. Una vicenda che speriamo non abbia più a ripetersi, con un esecutivo che tentò di dividere e rendere più docili due componenti essenziali e, in diversi casi scomode, della società italiana.
Il Forum del Terzo Settore del Lazio auspica quindi, come peraltro deciso nell’ordine del giorno sull’informazione approvato nell’Assemblea regionale del Forum nei giorni scorsi, che venga trovata, con il nuovo Sottosegretario Peluffo, una soluzione anche transitoria per evitare tanti licenziamenti che mettono in pericolo la tranquillità di giornalisti, lavoratori del settore e delle loro famiglie.
Soprattutto, esprimiamo particolare vicinanza a “Liberazione”, prima vittima della manovra finanziaria dello scorso agosto, così come ai suoi lavoratori di ogni mansione ed ai suoi lettori. Testata colpita duramente ed eliminata – si spera temporaneamente – dall’offerta informativa italiana, nonostante l’impegno di redattori e poligrafici, e proprio mentre nubi oscure si sono addensate su “Terra” o minacciano “Avvenire” o “il Riformista”.
Ribadiamo quindi l’impegno preso per una piena e attiva partecipazione al “Comitato per la libertà, il diritto all’informazione ed alla cultura”, allestito con la collaborazione della Federazione Nazionale della Stampa, dove siamo anche presenti a titolo personale sin dalla sua costituzione.
Intendiamo anzi promuovere prossimamente come Forum Terzo Settore del Lazio un appuntamento di riflessione pubblica con i rappresentanti, colleghi ed amici del mondo dell’informazione, del sindacato, dell’università e, naturalmente, del sociale su “informazione come bene comune e la crisi in atto” per mantenere alta l’attenzione dei cittadini.
Gianni Palumbo – Portavoce Forum Terzo Settore del Lazio
Roberto Pagano – Ufficio Stampa e comunicazione Forum Terzo Settore del Lazio
Roma, 25 gennaio 2012 SIDDI: “GRAVE STOP AD EMENDAMENTI PER L’EDITORIA”
''Se sarà confermata, come sospettiamo che sia, la notizia che il milleproroghe non conterrà emendamenti per la definizione dello stanziamento a favore dell'editoria, occorrerà trovare subito la via di un provvedimento d'urgenza per coprire un buco altrimenti letale per decine di testate giornalistiche e qualche migliaia di posti di lavoro''. Lo annuncia il segretario della Federazione nazionale della stampa, Franco Siddi.
''Ad oggi c'è da registrare la sospensione dell'attività di altre due testate cooperative per l'impossibilità di accesso al credito. Nell'elenco delle testate che chiudono ci sono Liberazione e L'informazione-Il domani, mentre per fine mese è annunciata la chiusura della Provincia di Piacenza e Cremona, c'è un piano di solidarietà per Il Corriere di Romagna e molti altri sono a rischio per l'assoluta indeterminatezza'', sostiene Siddi.
''Se il motivo dell'esclusione è solo tecnico - continua il segretario -, ovvero che non poteva trattarsi di una semplice proroga di provvedimenti esistenti - va trovata una soluzione diversa. Analogamente a quanto fatto per Radio Radicale, si può stabilire dal Fondo Letta una cifra per il 2012. In ogni caso la misura è urgente quanto la nomina di un sottosegretario qualificato per editoria perché possano essere sbloccate pratiche ferme solo per l'assenza del vertice. Su questi temi - conclude - la Fnsi è pronta alla massima collaborazione''. (ROMA, 17 GENNAIO - ANSA)

ERRATA CORRIGE:
La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica:
“Ci scusiamo per il refuso. Mai pensato alla chiusura della Provincia di Cremona giornale storico, solido, strutturato, ben organizzato e ben gestito che garantisce autonomamente attività  di impresa e lavoro qualificato. Ieri sera la Fnsi, per bocca del Segretario generale Franco Siddi, ha commentato il mancato accoglimento di alcuni emendamenti sul finanziamento pubblico all’editoria segnalando la critica condizione di decine di testate gestite in cooperativa. Siddi ha, perciò,  segnalato le situazioni più critiche come quelle dell’ Emilia Romagna dove si rischia la sospensione di diverse attività, come la Cronaca di Piacenza e Cremona, il Domani (l’Informazione di Bologna e di Modena). Si è creato, quindi, un equivoco. La Fnsi  che è, e resta, preoccupata  per i posti di lavoro e per la tutela dei diritti dei giornalisti,  è impegnata a sostenere una riforma dell’editoria impostata su criteri di trasparenza e correttezza  incardinati,  innanzitutto, sui parametri della diffusione reale e dell’occupazione regolare. Oggi c’è un sistema di aiuti pubblici che lo Stato vuol cambiare  ma,  nella transizione a nuove regole,  è necessario assicurare a tutti la possibilità di misurarsi con le nuove sfide”. ROMA, 17 GENNAIO

MILLEPROROGHE: LIBERAZIONE, IN PIAZZA CONTRO 'AZZERAMENTO'
CDR, IRRICEVIBILE LINEA MRC CHE VUOLE SOLO SITO E 2 PAGINE PDF
Si complica la vertenza di Liberazione, il quotidiano di Rifondazione comunista. Ieri sera, spiega il comitato di redazione in una nota, la società editrice Mrc ''ha proposto la prosecuzione dell'attività attraverso un doppio prodotto'': il sito internet e due pagine in versione Pdf, confezionabili con ''direttore, vicedirettore, un redattore, assistiti da un poligrafico''. Ma ''cdr, Associazione stampa romana e Federazione nazionale della stampa hanno respinto recisamente l'ipotesi di poter sottoscrivere una simile operazione, che si configura come l'azzeramento del quotidiano, l'azzeramento della redazione tutta, giornalisti e poligrafici, e il contestuale tentativo di utilizzare il denaro dei cittadini in modo improprio e scorretto''.
Nella tarda serata, spiega ancora il cdr, ''l'assemblea permanente di Liberazione ha deciso di bloccare la pubblicazione in Pdf dell'edizione già pronta, in segno di protesta contro la posizione irricevibile dell'editore. In queste ore è in piazza davanti a Palazzo Chigi con l'Associazione Stampa Romana, con Terra, con il manifesto, con l'Unità e con tutti gli altri giornali cooperativi, di idee e di partito a rischio chiusura per i tagli di Berlusconi e il mancato rifinanziamento di Monti'', dopo l'esclusione degli stanziamenti dal milleproroghe.
Appuntamento, conclude la nota, ''domani in piazza del Pantheon per la giornata per il diritto all'informazione promossa da Slc Cgil, Asr, Fnsi''.   (ROMA, 18 GENNAIO ANSA)

VIDEO: Nella sede di Liberazione occupata, una maratona di testimonianze di operatori dell'informazione. Servizio a cura di Salima Balzerani

DOCUMENTO DELLA GIUNTA DELL'ASR SULLA SITUAZIONE DELL'EDITORIA
La Giunta dell'Associazione Stampa Romana esprime profonda preoccupazione per la situazione dell'Editoria nel Lazio e nel resto del Paese. A squilibri strutturali che datano ormai almeno un ventennio, si sommano ora gli effetti devastanti della recessione. Le aree interessate sono molte, ma la Giunta sottolinea come sia urgente intervenire dando priorità a tre settori:
1 - Le testate che accedono al finanziamento pubblico, ormai arrivate all'asfissia. La Giunta della Asr si unisce alla Fnsi nel chiedere al Governo Monti l'immediata erogazione dei contributi del 2010 a tutta la platea che ne ha diritto e contestualmente ripristinare una dotazione certa e sufficiente del Fondo per l'Editoria, in modo da permettere alle aziende di coprire il 2011 e pianificare il 2012, definendo al più presto con il nuovo sottosegretario alla Presidenza con delega all’Editoria, Peluffo i nuovi criteri per accedere al finanziamento diretto.
2 - Le Agenzie di informazione, anch'esse penalizzate dai tagli del precedente Esecutivo nel bel mezzo di una crisi di identità e prospettive editoriali. Un circuito vizioso (denaro e mancanza di prospettive) che rischia di falcidiare il comparto esponendolo a un periodo di incertezza e confusione proprio quando potrebbe, invece, rappresentare il virtuoso banco di prova su cui misurare il futuro della multimedialità e dell'informazione. L'Asr, che da tempo ha una costante interlocuzione con le rappresentanze sindacali ha proposto ai Cdr delle agenzie di dare vita a un coordinamento permanente, quasi un'unità di crisi, per elaborare analisi e proposte da sottoporre alla Fnsi.
3 - La Piccola Emittenza, altro settore che, lontano dai riflettori, versa in uno stato di profonda crisi sistemica. La transizione al digitale terrestre e l'annosa questione delle frequenze, stanno uccidendo decine di piccole testate, televisive e radiofoniche, causando la perdita di centinaia di posti di lavoro giornalistico e non solo. Serve un'immediata azione, a livello nazionale e territoriale, che ridefinisca la distribuzione delle risorse pubblicitarie, gli assetti proprietari e le linee editoriali del settore.
Se queste sono le priorità dettate dalla contingenza, la Giunta della Asr sottolinea come permanga grave la situazione anche nel settore dei quotidiani. Per restare nei confini del Lazio, all'annunciato stato di crisi de Il "Tempo", si potrebbe aggiungere una nuova ristrutturazione a "Il Messaggero" della quale si fanno sempre più insistenti le voci, ma restano indefiniti i contorni. Sono passaggi delicati che bisogna governare da subito, con un occhio al mantenimento dei livelli occupazionali, alla salvaguardia dei collaboratori e dei freelance, ma anche sfidando gli editori a mettere in campo nuovi prodotti editoriali puntando sulla modernizzazione e sullo sviluppo.Non meno preoccupante e' la situazione della Rai: la pur doverosa e urgente soluzione al problema della governance, non e' sufficiente a fermare il declino industriale di quella che era la prima industria di informazione del Paese. Anche in questo caso vanno trovate soluzioni che rilancino il ruolo del Servizio Pubblico radiotelevisivo come volano strategico dell'innovazione editoriale.
Roma, 23 gennaio DOMANI DALLE 11 A PIAZZA DEL PANTHEON
"GAZEBO DEL PLURALISMO" ORGANIZZATO DAL COMITATO REGIONALE PER LA LIBERTÀ DI INFORMAZIONE
Decine di testate e migliaia di posti lavoro, questa è la posta in gioco. In queste ore decisive per la sorte dell'editoria finanziata pubblicamente, serve la mobilitazione di tutti e uno sforzo comune per ottenere che il Governo Monti trovi quei pochi spiccioli che darebbero una boccata di ossigeno al settore in attesa di una sua strutturale riforma.
Il Comitato Regionale per la Libertà di Informazione chiama quindi a raccolta tutti i lavoratori interessati e i cittadini domani dalle ore 11 alle 15 a piazza del Pantheon dove il Comitato impianterà un gazebo. La manifestazione èstata organizzata in coincidenza con la riunione della Commissione Bilancio Tesoro e Programmazione della Camera dei Deputati che dovrebbe inserire il finanziamento nel cosiddetto Milleproroghe.
Alle 11.30 il Comitato e i lavoratori terranno una conferenza stampa per illustrare la situazione e le iniziative previste in collaborazione con tutti i sindacati e le associazioni di settore.

EDITORIA: GIULIETTI, NO FONDI IN MILLEPROROGHE È NUOVO BAVAGLIO
Giuseppe Giulietti, portavoce di Articolo 21, ha duramente criticato l'esclusione dal decreto Milleproproghe dei fondi all'editoria. "Ci sono molti modi per chiudere centinaia di emittenti e di giornali, il più subdolo e il meno accettabile, politicamente ed eticamente, è quello di far finta di nulla, di lasciar andare le cose, di dichiarare, come è accaduto in queste ore, inammissibili tutti gli emendamenti presentati su questa materia", ha dichiarato in una nota.
"Il governo aveva annunciato l'intenzione di riformare i criteri di erogazione dei contributi contestualmente alla copertura del relativo fondo di spesa", ha ricordato, "non solo non è accaduto nulla, ma neppure è stata indicata una credibile via di uscita da una situazione di gravissima crisi".
Questa mattina, ha riferito, "l'intera commissione cultura ha condiviso la relazione presentata da Manuela Ghizzoni, Pd, e ha deciso di chiedere un incontro urgente con il governo per sollecitare la definizione della questione, secondo le autorevoli indicazioni che erano già state formulate sia dal presidente Monti, sia, in più occasioni, dal presidente Napolitano".
"Per quanto ci riguarda come Articolo 21 parteciperemo a tutte le iniziative di lotta e di protesta che saranno indette dal comitato per la libertà di informazione contro una scelta che rischia di essere un nuova forma di bavaglio", ha assicurato. (ROMA, 18 GENNAIO – AGI)

CGIL, TAGLI INSOPPORTABILI, PIETRA TOMBALE PER TANTE REALTA'
GOVERNO RIVEDA DECISIONE MILLEPROROGHE
''L'andata a regime di tagli insopportabili all'editoria rappresenta una vera e propria pietra tombale. Lo abbiamo con tutte le forme possibili denunciato e avevamo purtroppo ragione''. E' quanto afferma il segretario confederale della Cgil, Fulvio Fammoni, nel criticare l'esclusione dal decreto milleproroghe dei fondi all'editoria.
"In questo modo – prosegue - si certifica la chiusura, già iniziata, di tante aziende editoriali e si da' un colpo durissimo, insopportabile, all'occupazione e alla libertà di informazione. Le conseguenze sono il tracollo di un settore che fattura 500 milioni di euro, migliaia di lavoratori licenziati, in mobilità o in Cig sia nelle testate che nell'indotto".
"Si riveda questa decisione nel milleproroghe - conclude Fammoni - o il Governo, che non puo' lavarsene le mani, annunci un immediato decreto che dia la possibilità alle tante realtà editoriali di non chiudere''. (ROMA, 18 GENNAIO -  ADNKRONOS)

MILLEPROROGHE: COOPERATIVE, GOVERNO RIFINANZI FONDO EDITORIA
Rifinanziare il fondo per l'editoria: è la richiesta delle associazioni Mediacoop, Federcultura-Confcooperative, Agci Culturalia, convinte che ''sarebbe francamente incomprensibile che, dopo aver ammesso nel decreto 'Salvaitalia' l'editoria tra possibili fruitori delle risorse del cosiddetto Fondo Letta, il Governo non cogliesse questa volontà del Parlamento per dargli corso''.
''Il presidente Monti - continuano le associazioni in una nota congiunta - provveda a dare seguito agli impegni presi nelle sue dichiarazioni di fine d'anno, emanando un DPCM con il quale metta a disposizione, dal Fondo Letta che è di sua competenza, 100 milioni per il Fondo Editoria. Le cooperative di giornalisti, l'editoria di idee, non profit e di partito si aspettano che questo sia fatto subito, per rispondere ai problemi economici improcrastinabili di queste imprese. Quanto fatto per Radio Radicale mostra che questa tempestività è possibile e praticabile. Ricordiamo che alcune testate hanno già chiuso e che altre saranno costrette a farlo entro le prossime settimane se questi provvedimenti non verranno assunti''.
Mediacoop, Federcultura-Confcooperative, Agci Culturalia ''richiedono, poi, che con la stessa urgenza si dia corso alla nomina del nuovo sottosegretario. Il ritardo sta producendo danni gravissimi alle imprese - concludono - in attesa delle erogazioni relative al 2010''. (ROMA, 18 GENNAIO – ANSA)

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