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Editoria 03 Ago 2007

Fnsi: "Il ddl sulla riforma dell'editoria è un importante riferimento di discussione, ma non tiene conto della emergenza occupazionale del lavoro giornalistico"

La Segreteria della Federazione della Stampa valuterà, insieme alle Giunta e alle Associazioni Regionali nelle riunioni fissate per l’inizio di settembre, il testo della nuova disciplina sull’editoria approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. In attesa di conoscerne i dettagli, il Sindacato dei Giornalisti sottolinea l’importanza di poter disporre di un’iniziativa legislativa di riforma del sistema editoriale sulla quale discutere e realizzare gli opportuni approfondimenti e le necessarie modifiche sia con il Governo sia in sede di discussione parlamentare

La Segreteria della Federazione della Stampa valuterà, insieme alle Giunta e alle Associazioni Regionali nelle riunioni fissate per l’inizio di settembre, il testo della nuova disciplina sull’editoria approvato oggi dal Consiglio dei Ministri. In attesa di conoscerne i dettagli, il Sindacato dei Giornalisti sottolinea l’importanza di poter disporre di un’iniziativa legislativa di riforma del sistema editoriale sulla quale discutere e realizzare gli opportuni approfondimenti e le necessarie modifiche sia con il Governo sia in sede di discussione parlamentare

Pur affrontando alcuni dei temi principali posti dalla Fnsi, la proposta di legge sembra, però, sottovalutare l’emergenza occupazionale e le difficoltà del lavoro giornalistico dipendente e precario nell’attuale momento di riorganizzazione e di crisi e di blocco del rinnovo contrattuale. L’assenza di una misura che consenta il reperimento di risorse da destinare alle situazioni di crisi, ed in particolare ai prepensionamenti e alle casse integrazioni, ha la conseguenza di continuare a scaricare sull’istituto autonomo di previdenza dei giornalisti (Inpgi) l’onere di tutte le difficoltà vere o presunte delle imprese. Altre misure vanno nella direzione di abbattere il costo del lavoro per gli editori e di realizzare un sistema di rilevanti sostegni alle imprese e di crediti di imposta. E’ pur vero che alcune di queste misure di sostegno appaiono condizionate all’occupazione di un numero minimo di giornalisti, sia per quanto riguarda le società editrici sia per le cooperative. Positivo è che un provvedimento di legge preveda finalmente il riconoscimento dei diritti economici, in forme che dovranno essere definite, sia agli autori sia agli editori di articoli riprodotti nelle rassegne stampa. Mentre è importante che si preveda la realizzazione di un testo unico sull’editoria, scompare, invece, ogni accenno allo Statuto dell’impresa giornalistica e, quindi, alla responsabilità e all’autonomia delle redazioni. La Fnsi lavorerà nelle prossime settimane per proseguire la concertazione e migliorare il testo, che dovrà procedere parallelamente alle misure di riforma del mercato del lavoro dei giornalisti sulle quali il Ministro del Lavoro ha aperto un confronto con le parti interessate.

@fnsisocial

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