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Editoria 22 Apr 2013

Fnsi e Associazioni Stampa: preoccupazione per l’Unità Un piano di rilancio, non di ridimensionamento

“Profonda preoccupazione per le ipotesi di una drastica ristrutturazione e di un forte ridimensionamento de “l’Unità”, anche alla luce di notizie riprese dalla stampa nei giorni scorsi, sono espresse in una lettera inviata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalle  Associazioni regionali di stampa del Lazio, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e della Toscana, cioè delle zone nelle quali sono presenti redazioni dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, alla società editrice del giornale.

“Profonda preoccupazione per le ipotesi di una drastica ristrutturazione e di un forte ridimensionamento de “l’Unità”, anche alla luce di notizie riprese dalla stampa nei giorni scorsi, sono espresse in una lettera inviata dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana e dalle  Associazioni regionali di stampa del Lazio, dell’Emilia-Romagna, della Lombardia e della Toscana, cioè delle zone nelle quali sono presenti redazioni dello storico quotidiano fondato da Antonio Gramsci, alla società editrice del giornale.

“Pur nella consapevolezza del delicato momento attraversato dall'intero comparto editoriale e della difficile situazione economica che si trova ad affrontare, in particolare, la Nuova Iniziativa Editoriale Spa, editrice del quotidiano – scrivono Fnsi ed Associazioni di stampa regionali nella lettera inviata all’azienda - ritengono che ogni intervento  non possa prescindere da un'attenta analisi dei possibili effetti e delle potenziali conseguenze non soltanto sul versante del risparmio economico”. La questione posta dalle strutture territoriali del Sindacato dei giornalisti concerne anche l’insediamento storico-culturale del giornale e la funzione da esso svolta. La lettera respinge eventuali ipotesi di chiusura o ridimensionamento del radicamento territoriale del giornale nella convinzione che questo abbia sempre rappresentato un valore aggiunto ed una caratteristica peculiare a cui sarebbe un errore rinunciare. Oggi “l’Unità” è presente sul territorio nazionale, oltre che con la redazione centrale di Roma, con l’Ufficio di corrispondenza di Milano e le redazioni locali di Bologna e Firenze. Il Sindacato dei giornalisti, pone, in sostanza, il problema di come salvaguardare una storia, quella de “l’Unità”, che s’intreccia con la storia del Paese che ha letto, nel corso dei decenni, da una riconoscibile posizione politico-culturale.
“Il sindacato dei giornalisti – si legge ancora nella lettera – chiede, con forza, a tutta la compagine azionaria un impegno preciso affinché il piano di ristrutturazione aziendale sia al contempo un effettivo e vero piano di rilancio che consenta al quotidiano di affrontare le sfide del mercato”. La lettera pone, con altrettanta forza, la questione dei collaboratori esterni del quotidiano che attendono ormai da oltre un anno il giusto pagamento delle loro spettanze nei tempi pattuiti. Una situazione che viene definita “non ulteriormente tollerabile”. In questo caso la richiesta è quella di “di fornire al più presto anche un piano di rientro del debito nei loro confronti”.

LA COMMISSIONE E L'ASSEMBLEA LAVORO AUTONOMO DELLA FNSI A FIANCO DEI COLLABORATORI
DE "L'UNITÀ" CUI DA MESI NON VENGONO REGOLARMENTE CORRISPOSTE LE RETRIBUZIONI MATURATE

“La Commissione e l'Assemblea nazionale lavoro autonomo della Federazione nazionale della stampa italiana esprimono solidarietà ai collaboratori esterni de "l'Unità" ai quali l'azienda non corrisponde il loro compenso regolarmente in quanto li considera meri "fornitori".  In realtà, in molti casi svolgono l'identico lavoro dei contrattualizzati, poiché diversi collaboratori de "l'Unità" lavorano per la testata sei giorni su sette a tempo pieno e pertanto, anche volendo, non potrebbero coltivare altre committenze.
I collaboratori, autorganizzatisi in Coordinamento quasi due anni fa, sono stati i primi in Italia ad aver indetto uno sciopero unitario per denunciare la loro condizione ad ottobre 2011, in concomitanza con la stesura della Carta di Firenze, ma ancora non è sufficiente. I loro diritti - di veder riconosciuto il loro lavoro secondo il corrispondente inquadramento di legge, di essere pagati a 30 giorni come prescrive il contratto nazionale, di firmare un foglio che indichi le forme in cui si esplica la loro collaborazione e i relativi compensi - continuano ad essere ignorati da un giornale che dovrebbe tenere ben altri comportamenti.
La situazione difficile in cui versa il quotidiano oggi non può essere il lasciapassare per comportamenti inaccettabili verso i lavoratori più deboli e meno tutelati. Vale la pena ricordare, infatti, che, in caso di interruzione della collaborazione, questi colleghi non sarebbero tutelati da alcun ammortizzatore sociale e si troverebbero, di punto in bianco, a reddito zero.
Commissione ed Assemblea ribadiscono, dunque, quanto già affermato riguardo la vertenza che interessa i collaboratori de "il Messaggero": è necessaria una mobilitazione della categoria, intesa come la totalità dei giornalisti, contrattualizzati o meno. Infine, invitano i collaboratori di altre testate a costituirsi in Coordinamento collegato con l'Associazione stampa territoriale che potrà fornire il necessario supporto”. Roma, 22 aprile 2013

 

(ER) EDITORIA. CGIL CON L'UNITA': FUORI DAI COPPI CHIUDERE DORSI GRUPPI: MASSIMO IMPEGNO PER SALVAGUARDARE IL QUOTIDIANO

"Massimo impegno" della Cgil per il salvataggio dell'"Unità". Parola del segretario della Camera del lavoro di Bologna, Danilo Gruppi, che questa mattina nel corso di una conferenza stampa ha criticato l'ipotesi di un ridimensionamento della testata fondata da Antonio Gramsci, in particolare per quanto riguarda dorsi locali come quello di Bologna.
"Quella di chiudere le redazioni locali è una intenzione 'fuori dai coppi'", ha detto con espressione colorita Gruppi. "La preoccupazione- ha aggiunto- riguarda il fatto che non c'è più un comparto immune dalla crisi" oltre ad una "divaricazione tra i redditi che diventa sempre più sfacciata". (Bologna, 19 aprile - DIRE)

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