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Governo 02 Ott 2007

Fieg: "La Finanziaria danneggia l'editoria, è necessario che il Parlamento la modifichi"

''Il decreto fiscale collegato alla Finanziaria 2008 prevede una serie di tagli all'editoria giornalistica tra i quali la riduzione dei contributi diretti e delle agevolazioni postali per gli abbonamenti ai quotidiani e ai periodici''. E' quanto sottolinea in una nota il presidente della Federazione italiana editori giornali, che definisce ''necessario'' che il Parlamento modifichi il provvedimento.

''Il decreto fiscale collegato alla Finanziaria 2008 prevede una serie di tagli all'editoria giornalistica tra i quali la riduzione dei contributi diretti e delle agevolazioni postali per gli abbonamenti ai quotidiani e ai periodici''. E' quanto sottolinea in una nota il presidente della Federazione italiana editori giornali, che definisce ''necessario'' che il Parlamento modifichi il provvedimento.

(ANSA) - ROMA, 2 OTT - ''E' questo l'ennesimo intervento a danno di un settore che attraversa profondi mutamenti e che richiederebbe, invece, maggiore sostegno e ben altre attenzioni'', afferma Biancheri. ''Negli ultimi anni sono stati soppressi, gia' dal precedente governo - ricorda il presidente della Fieg - i crediti di imposta per l'acquisto della carta e per gli investimenti, non e' stato rifinanziato il credito agevolato ne' il fondo per la mobilita' dei giornalisti''. ''Ove si tenga conto che per altri settori editoriali o per altre attivita' ricreative e culturali la stessa manovra finanziaria prevede sostanziali aumenti di risorse pubbliche (sono aumentati di 10 milioni di euro i fondi per il sostegno alle televisioni locali, di 50 milioni i finanziamenti per lo sviluppo della larga banda e di 20 milioni gli investimenti per il passaggio al digitale, e' stato istituito un credito di imposta nel settore della produzione, distribuzione ed esercizio cinematografico per un importo di 30 milioni, i fondi allo sport sono cresciuti di 304 milioni di euro) - continua Biancheri - se ne puo' solo dedurre che l'informazione giornalistica non e' considerata un valore di interesse generale meritevole di essere protetto''. Per questi motivi, conclude Biancheri, ''e' necessario che il Parlamento corregga questa impropria visione del ruolo dell'editoria stampata e a tal fine la Fieg si impegnera' in tutte le sedi affinche' cio' avvenga''. (ANSA).

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