“Siamo addolorati per la misura polemica assunta dalla presa d’atto della mancata adesione della Federazione nazionale dei giornalisti israeliani (Nfij) da parte della Federazione internazionale dei giornalisti (IFJ).
La Fnsi, che fa parte da tempo della Federazione internazionale, è impegnata a creare le condizioni per la revoca di questo provvedimento, per il superamento delle incomprensioni e per affermare le ragioni del dialogo e della piena partecipazione della rappresentanza israeliana. In questo senso ha comunicato alla Ifj la disponibilità a svolgere la propria opera di relazione e rilancio della partecipazione insieme con i Sindacati dei giornalisti statunitensi e olandesi. Faremo davvero il possibile perché vengano meno le incomprensioni. Tra di noi non ci sono ragioni antiisraeliane e nessun sentimento di questo tipo può essere imputato a dirigenti passati e presenti della Fnsi. Ci sono già abbastanza ragioni di ostilità traisraeliani e parti importanti del resto del mondo, cui non pensiamo affatto di dover concorrere. Come ha sottolineato anche il Papa, nella sua recente visita in Israele, va alleggerita la tensione e a ciò, professionalmente e sindacalmente, ci sentiamo impegnati nell’adesione all’autonomia della nostra condizione di operatori che vogliono poter agire in una situazione di informazione libera e pluralista ovunque, che non deve per forza costruirsi nemici . Legittimamente, i dirigenti del Sindacato dei giornalisti israeliani Nfij hanno ritenuto di contestare prese di posizione della Ifj, trasformando questi atti nel ritiro dell’adesione. Legittimamente la Ifj, dopo tre anni di mancata sottoscrizione delle iscrizioni, applicando le sue disposizioni statutarie, ha preso atto di un’auto cancellazione di fatto. La Federazione internazionale dei giornalisti, presente in 123 Paesi nel mondo attraverso Associazioni nazionali di categoria rappresentative di più di seicentomila giornalisti, è chiamata a tenere insieme, anche organizzativamente, molte voci diverse. Linee guida: la libertà, la democrazia e il pluralismo dell’informazione all’insegna del motto “Non c’è stampa libera se i giornalisti vivono in condizioni di corruzione, di povertà, di paura”. Le campagne per la libertà e il pluralismo dell’informazione prescindono dai Governi di qualsiasi Paese, sono contro i regimi e come dimostra in questi giorni l’iniziativa internazionale per libertà di stampa in Iran, cui la Fnsi ha attivamente partecipato anche con manifestazioni tutt’altro che simboliche tenute nella sua sede di Roma. Ecco perché la Fnsi continua a stare nella Federazione internazionale dei giornalisti con una sua linea di sostegno all’impegno dei giornalisti liberi,all’affermazione di legislazioni nazionali rispettose della libera stampa (condizione sempre riconosciuta in Israele), alla lotta contro le sopraffazioni e contro le violenze nei confronti del giornalismo. La democrazia di Israele, la libertà del popolo palestinese e i suoi diritti nazionali sono beni grandi e delicati, per i quali ci sono ancora troppe sofferenze e non vogliamo alimentarne altre per nessuna ragione. Il nostro lavoro sui terreni della comprensione, del dialogo, dell’amicizia è e resta permanente”.