Cdl scatenata contro il nuovo contratto che riporterà in Rai Enzo Biagi, a cinque anni dall’editto bulgaro con il quale Silvio Berlusconi chiese e ottenne il suo allontamento dal video. Secondo quanto pubblicato dal quotidiano "Libero", il decano dei giornalisti italiani percepirà un compenso di «un milione di euro per due anni, ovvero 500mila euro l’anno» per un contratto che lo vedrà impegnato da aprile nella prima serata del lunedì di Raitre
In totale, sempre secondo quanto anticipato da "Libero", Biagi condurrà quattro cicli di prime serate per complessivi trenta appuntamenti. La forzista Isabella Bertolini ha presentato un’interrogazione parlamentare sullo «scandaloso» compenso di Enzo Biagi. La Bertolini denuncia il trattamento di favore per «i soliti noti della pseudoinformazione targata Ulivo» e invita Biagi, l’«immarcescibile» che a suo tempo percepì una «succolenta» liquidazione, a far posto a nuove leve. In difesa di Biagi si schierano L’Italia dei valori e il parlamentare diessino Beppe Giulietti. «E’ una ignobile manovra per per screditare il giornalista», attacca Massimo Donadi, capogruppo di Idv alla Camera. Per Donadi «il compenso di Biagi è in linea con il mercato e non bisogna scandalizzarsi considerando l’audience e gli introiti pubblicitari che ne verranno» al sevrizio pubblico. Anche Giulietti denuncia l’aggressione in atto e ritorce contro la Bertolini l’accusa di scandalo visto che la Rai sarà costretta a pagare ben 15 milioni di euro di multa per l’incompatibilità dell’ex direttore generale della Rai, Alfredo Meocci, voluto dg da Forza italia a e da tutta la maggioranza dell’allora governo Berlusconi. Se Biagi ovviamente non interviene, lo fa per lui Loris Mazzetti, suo coautore e collaboratore da sempre. «Di cifre non parlo perché non ho ancora visto il cotratto», spiega Mazzetti invitando tutti a paragonare l’eventuale compenso di Biagi a quanto percepiscono altri conduttori legati alla Rai da contratti di esclusiva. Non è la prima volta, comunque, che i contratti Rai fanno discutere. Nell’estate del 2005 a finire nelle cronache fu Bruno Vespa: in un’intervista al "Corriere della Sera", il consigliere Rai Nino Rizzo Nervo si soffermò sul rinnovo per un anno del contratto del giornalista (che scadeva il 31 agosto 2006) effettuato dal cda uscente con un’opzione di proroga fino al 31 agosto 2010, subito esercitata dal conduttore, e parlò di un importo annuo superiore al milione di euro. Si è discusso anche del contratto di Michele Santoro, tornato in onda la scorsa stagione dopo la querelle giudiziaria con la Rai e la parentesi al Parlamento europeo: secondo indiscrezioni di stampa, percepirebbe tra i 600 e i 700mila euro all’anno, come stipendio base.