CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Internazionale 06 Nov 2006

Elezioni Usa: picchia la moglie, quotidiano ritira “endorsement”

Nella primavera scorsa in Italia aveva fatto discutere “l’endorsement” del Corriere della Sera, quando in vista delle elezioni politiche il quotidiano diretto da Paolo Mieli aveva scelto di schierarsi apertamente in favore della coalizione di centrosinistra.

Nella primavera scorsa in Italia aveva fatto discutere “l’endorsement” del Corriere della Sera, quando in vista delle elezioni politiche il quotidiano diretto da Paolo Mieli aveva scelto di schierarsi apertamente in favore della coalizione di centrosinistra.

Un’abitudine, quella di dichiarare ai propri lettori quale parte si sostiene nella contesa elettorale, mutuata direttamente dai quotidiani del mondo anglosassone e statunitense, e che infatti a Londra o Washington non desta stupori di sorta. Negli Usa è accaduto però, e questo è sì un fatto fuori dal comune, che un giornale abbia ritirato il proprio “endorsement” per un candidato, proprio alla vigilia delle elezioni di medio termine, in programma domani. L’Albany Times-Union ha infatti annunciato oggi di non appoggiare più John Sweeney, il candidato repubblicano impegnato in un duro testa a testa con l’avversario democratico per l’elezione nel suo collegio. Sweeney è infatti rimasto implicato in un caso di violenza domestica: nello scorso week end la moglie ha i chiamato il 911 (il 113 americano) chiedendo l’intervento di una pattuglia perché il marito la stava picchiando. Sweeney ha dapprima negato l’accaduto, poi ha detto che qualcosa era effettivamente successo ma che avrebbe fornito la documentazione per spiegare al pubblico come effettivamente erano andati i fatti. Dal momento però che la documentazione tarda a essere prodotta, l’Albany Times-Union ha detto basta, e in un editoriale pubblicato a firma del direttore della testata vengono spiegati tutti i motivi della scelta: “Quando avevamo illustrato i motivi del nostro supporto a Sweeney – scrive Rex Smith – avevamo detto che i molti punti oscuri della vita del candidato, come l’abitudine a diffondere bugie sui suoi avversari o i suoi viaggi in mete esotiche in compagnia dei ricchi rappresentanti delle lobby, non dovevano comunque far dimenticare il grande impegno profuso per il suo distretto”. “Oggi però – continua l’editoriale – il suo comportamento in relazione all’incidente mette in cattiva luce non solo il suo carattere, ma anche la credibilità di futuro rappresentante dei suoi elettori”. “Data questa situazione – conclude Smith – e la risposta inaccettabile di Sweeney, non possiamo più sostenere la nostra scelta precedente di schierarci in suo favore”. (9Colonne)

@fnsisocial

Articoli correlati