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Associazioni 03 Giu 2009

Elezioni Sigim, la lista "Marche 2010" ringrazia i propri elettori e assicura: "Faremo opposizione seria e tenace"

"La lista MARCHE 2010 ringrazia uno ad uno i 124 elettori che l'hanno premiata a prima forza complessiva, per consenso elettorale, alle elezioni del Sindacato giornalisti marchigiani del 29-30-31 maggio scorsi". E' quanto si legge in una nota della lista "Marche 2010" a conclusione delle elezioni per il rinnovo del Sindacato Giornalisti Marchigiani

"La lista MARCHE 2010 ringrazia uno ad uno i 124 elettori che l'hanno premiata a prima forza complessiva, per consenso elettorale, alle elezioni del Sindacato giornalisti marchigiani del 29-30-31 maggio scorsi". E' quanto si legge in una nota della lista "Marche 2010" a conclusione delle elezioni per il rinnovo del Sindacato Giornalisti Marchigiani

"La perdita di un seggio (da 5 a 4) - prosegue la nota - rispetto alle precedenti elezioni del 2007 in cui, con 104 voti globali Marche 2010 aveva conquistato la maggioranza del Sigim (pur prendendo meno voti rispetto ai 126 della concorrenza), non deve far dimenticare un fatto storico e senza precedenti, mai verificatosi nella storia della Fnsi: una lista alternativa, collocata nello stesso bacino politico che sostiene la maggioranza federale, ha strappato la leadership assoluta alla vecchia guardia che, con 116 voti (8 in meno dei nostri), ha riconquistato il controllo dell'Associazione solo in virtù della miglior distribuzione dei seggi tra giornalisti professionali e giornalisti collaboratori (come era accaduto, a parti invertite, due anni fa - allora a nostro vantaggio). Siamo molto dispiaciuti di aver perso la maggioranza del Sigim per soli 6 voti nello scrutinio dei soci professionali. Ma non per questo, distinguendoci dai nostri antagonisti, diremo che la lista Giornalisti per il futuro e la legalità non ha i titoli tecnici per governare. Un'elezione è come una partita di tennis: conta l'esito della partita, non i games. Aver vinto più games - non la partita - è un nostro demerito organizzativo del quale esamineremo cause e concause (un'idea l'abbiamo già). Ma storicamente il dato del sorpasso resta. E, come insegna la politica, certi trend svelano pienamente la propria forza radicandosi nel medio periodo. Noi stessi fatichiamo a rendercene conto, ma siamo diventati la maggioranza dell'Associazione: Giovanni Rossi è risultato il primo degli eletti, Arnaldo Alessandrini e Antonio Ricci guideranno il Collegio probiviri, Lucio Martino e Marcello Morichi il Collegio dei revisori, il Gus rigenerato da Marcello Ciamaglia continuerà a produrre iniziative e novità. Da questo punto non si torna più indietro. Certo, ora dobbiamo strutturarci. Organizzare meglio il movimento. Perché questa ribellione a vent'anni di nulla, un vuoto nel quale rischiamo di ripiombare, non può reggersi sulle spalle di una, due o tre persone. Perché siamo più di loro. Più degli affezionati al Medioevo sindacale. E quindi è arrivato il momento che ciascuno si assuma le proprie responsabilità. Sennò tutti a casa. Certo, anche la voglia di mollare e lasciare le Marche dei media alla loro deriva marchettara ha un indiscutibile fascino nichilista. Perché è stato un voto tribale in cui hanno prevalso le invidie, i risentimenti personali, le vecchie sacrestie, le patetiche clientele di paese, le cattiverie scientifiche, le bugie organizzate. Il merito sindacale? Dissolto. Sedici mesi di attività ventre a terra con vittorie inequivocabili (statuto, bilancio, agenda, transazioni, convenzioni, contratto, relazioni istituzionali, pronto soccorso ai colleghi, vigilanza concorsuale, produzione materiali giuridici, comunicazione costante con la base) non hanno avuto alcun riscontro. Tutto sepolto dalle vecchie logiche qualunquiste e dalla disattenzione del corpo elettorale (anche a noi vicino, ma colpevolmente assente nel momento decisivo). Se il bilancio è in rosso da tre anni e tu lo risani, eppure la gente vota tra i revisori dei conti il firmatario del passivo (alias Giovanni Giacomini), quale difesa c'è? Da questo momento comincia un nuovo lavoro per tutti noi, e per tutti voi: fare opposizione seria e tenace. Abbiamo conoscenza profonda del Sigim per sostenere ogni genere di confronto. Ogni volta che lo riterremo utile o necessario, vi informeremo e chiederemo il vostro impegno. Vedremo se e come i nostri antagonisti dureranno, ora che dovrano sostituire l'insulto col lavoro".

@fnsisocial

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