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Ordine 03 Mag 2010

Elezioni per l'Ordine. Il direttivo veneto dei freelance di Refusi: "La libertà dell’informazione passa necessariamente per la lotta alla precarietà, il sindacato c’è, l’Ordine faccia la sua parte, a partire dalla ri

Pubblichiamo la lettera-appello dei colleghi giornalisti veneti freelance di Refusi che uscirà sul prossimo numero di "Galassia", periodico della Federazione nazionale della stampa. 

Pubblichiamo la lettera-appello dei colleghi giornalisti veneti freelance di Refusi che uscirà sul prossimo numero di "Galassia", periodico della Federazione nazionale della stampa. 

La libertà dell’informazione e l’autonomia della professione passano necessariamente per la lotta alla precarietà del lavoro, che ormai riguarda più della metà dei lavoratori del settore.

I dati Inpgi parlano chiaro: su 42mila colleghi che vivono di questo mestiere, ben 25mila subiscono contratti atipici e tutele prossime allo zero.

L’azione sindacale si sta dispiegando con forza su spinta diretta dei freelance che, nelle diverse regioni, si stanno strutturando nell’ambito delle associazioni di stampa. Abbiamo già ottenuto riconoscimento dalla Fnsi, con il varo della Commissione lavoro autonomo che, finalmente, ci renderà soggetto attivo della contrattazione.

E’ ora che anche l’Ordine faccia la propria parte con convinzione, accompagnando in modo incisivo i processi che dovranno portare al necessario superamento delle norme di accesso alla professione, datata e completamente scollegata non solo dalle condizioni odierne del mercato del lavoro ma anche, e forse soprattutto, dalle prospettive che ci attendono. Non abbiamo bisogno, dunque, di “diplomifici” di giornalismo, ma di poche scuole di altissima specializzazione con sistemi che valorizzino meriti e capacità.

L’Ordine, per sua natura, ha un ruolo fondamentale per supportarci nell’azione di sostegno ai redditi, affiancando il percorso di vertenza e concertazione all’impostazione di tariffari congrui non solo al costo reale della vita, ma alla dignità e al valore della nostra professione.

Questi obiettivi non cadranno dal cielo. Il mutualismo ha bisogno di un’organizzazione diffusa e radicata, e le nostre rivendicazioni non saranno ascoltate senza una mobilitazione in grado di comunicare all’interno e all’esterno delle redazioni le nostre proposte e le nostre ragioni. E deve essere chiaro a tutti che la nostra unica possibilità di successo passa per la costruzione di una solidarietà reale tra di noi, mettendo da parte ogni miope spirito di competizione tra assunti e freelance.

 

Per il direttivo di Re:Fusi – Gruppo veneto dei giornalisti freelance

 

Antonella Benanzato, Michela Canova, Nicola Chiarini, Eva Franceschini, Giovanni Monforte, Pietro Rossi,

Giulio Todescan, Martina Zambon, Paola Vescovi, Annamaria Schiano, Giuditta Bolognesi

 

@fnsisocial

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