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Fnsi 15 Lug 2003

Editoria: sciopero al Corriere dello Sport-Stadio, 36 posti di lavoro a rischio. Serventi: "Chiederemo al Ministro di non riconoscere lo stato di crisi". Il Cdr: “Difendiamo la qualità e il prestigio del nostro giornale”. La solidarie

Editoria: sciopero al Corriere dello Sport-Stadio, 36 posti di lavoro a rischio. Serventi: "Chiederemo al Ministro di non riconoscere lo stato di crisi". Il Cdr: “Difendiamo la qualità e il prestigio del nostro giornale”. La solidarietà del presidente dell’Ussi Solidarietà dal Cdr dell'Unità

Editoria: sciopero al Corriere dello Sport-Stadio, 36 posti di lavoro a rischio. Serventi: "Chiederemo al Ministro di non riconoscere lo stato di crisi".
Il Cdr: “Difendiamo la qualità e il prestigio del nostro giornale”.
La solidarietà del presidente dell’Ussi
Solidarietà dal Cdr dell'Unità

Tagli in vista al 'Corriere dello Sport-Stadio'. Secondo quanto denunciato dalla Fnsi, la proprietà del quotidiano sportivo avrebbe annunciato oggi in un incontro al ministero del Lavoro l'intenzione di avviare la cassa integrazione per 36 giornalisti, di ridurre la foliazione, di chiudere alcune delle sedi di corrispondenza e di cessare l' applicazione dei patti aziendali in atto. La Federazione Nazionale della Stampa Italiana comunica: La Federazione Nazionale della Stampa Italiana e le Associazioni di Stampa Lombarda, Romana, dell'Emilia Romagna, della Puglia, della Sardegna, della Toscana, della Campania e della Sicilia, ed il comitato di Redazione del Corriere dello Sport-Stadio, esprimono grave preoccupazione per il comportamento della Società editrice che, in due incontri al Ministero del Lavoro, ha confermato la volontà di ristrutturare l'Azienda tagliando 36 posti di lavoro dei giornalisti, oltre un terzo della redazione. L'Azienda, ancora una volta nell'incontro svoltosi stamani, si è rifiutata di presentare al Sindacato dei giornalisti il bilancio consuntivo del 2002 approvato dai soci, violando così quanto previsto dal contratto e dalle leggi. Il management aziendale ha più volte offeso la dignità professionale dei giornalisti del secondo quotidiano sportivo italiano, sostenendo la necessità di riorganizzare il giornale sul modello di alcuni piccoli quotidiani locali che non applicano il contratto e la legge. L'Azienda ha anche espresso la volontà di liberarsi di imprecisate "incrostazioni". Il Sindacato dei giornalisti ha respinto questa impostazione che punta a far pagare al corpo redazionale errori editoriali che rischiano di favorire la concorrenza e di ridurre la capacità produttiva degli stabilimenti tipografici. L'Azienda ha annunciato, nell'incontro di oggi al Ministero del Lavoro, la volontà di attivare nei prossimi giorni unilateralmente la cassa integrazione per i giornalisti, di ridurre la foliazione del giornale, di chiudere alcune delle sedi di corrispondenza e di cessare l'applicazione dei patti aziendali in atto. Un piano assurdo che avrebbe conseguenze disastrose sulla qualità del prodotto. La Federazione della Stampa, le Associazioni Regionali di Stampa e il comitato di Redazione si attiveranno in tutte le sedi, anche quella giudiziaria, per difendere i diritti dei giornalisti, i livelli occupazionali e la qualità del prodotto. Il Sindacato invita la categoria a sostenere la battaglia dei colleghi del Corriere dello Sport-Stadio contro i tentativi di dequalificare il giornale e di mortificare il lavoro dei giornalisti. Il Segretario Generale della Federazione della Stampa, Paolo Serventi Longhi , ha dichiarato: "Giudico gravissimo l'annuncio da parte dei rappresentanti del Gruppo editoriale guidato da Roberto Amodei di collocare unilateralmente in cassa integrazione una parte consistente dei giornalisti del Corriere dello Sport-Stadio. Il Sindacato dei giornalisti, sia al tavolo sindacale sia al Ministero del Lavoro, ha più volte manifestato la disponibilità a ragionare sulla situazione finanziaria del giornale ed a trovare soluzioni soddisfacenti per le parti. L'Azienda ha risposto confermando la richiesta di 36 licenziamenti e di una riorganizzazione del lavoro che punti a cancellare gli uffici di corrispondenza e ad aumentare il lavoro giornalistico prodotto da service esterni. La Federazione della Stampa reagirà in tutte le sedi contro l'atteggiamento offensivo dell'Azienda nei confronti dei giornalisti. Inoltre la Fnsi chiederà al Ministro del Lavoro di non riconoscere uno stato di crisi, peraltro non accertato, che rischia di ridurre fortemente la qualità di un giornale tra i più importanti nel panorama editoriale italiano". Comunicato del CDR ai lettori Oggi non troverete il Corriere dello Sport-Stadio come di consueto in edicola, perché la redazione è stata purtroppo costretta allo sciopero per difendere i posti di lavoro e la qualità del vostro e nostro giornale. Siamo impegnati in una battaglia sindacale per poter continuare a garantirvi - nonostante obiettive difficoltà di organico - il prodotto al quale anche in questi ultimi mesi avete dimostrato la vostra affezione confermata dai lusinghieri risultati di vendita in edicola. Riteniamo che sia nostro preciso dovere, nel vostro e nel nostro interesse difendere la qualità e il prestigio della testata. Il presidente dell’Ussi, Unione stampa sportiva italiana, Antonello Capone esprime tutta la preoccupazione e solidarietà dell’intera categoria per il delicato momento che stanno attraversando i giornalisti del Corriere dello Sport-Stadio. Il quotidiano domani non sarà in edicola per lo sciopero dei suoi giornalisti di fronte alla decisione dell’azienda di tagliare 36 posti di lavoro, oltre un terzo della redazione, di chiudere gli uffici di corrispondenza ed aumentare i servizi prodotti da service esterni. L’Ussi di fronte a questo piano di ristrutturazione affianca la Federazione nazionale della stampa, di cui è gruppo di specializzazione, ed il comitato di redazione del Corriere dello Sport, tutti impegnati a difendere i posti di lavoro e la qualità dell’informazione. Purtroppo l’azione fin qui svolta non ha fermato la scelta unilaterale dell’azienda, per cui è necessario che anche il Ministero del Lavoro faccia la sua parte non riconoscendo il supposto stato di crisi fortemente contestato dalla redazione e da osservatori esterni. Solidarietà dal Cdr dell'Unità Il Cdr dell'Unità esprime tutta la sua solidarietà nei confronti dei colleghi del Corriere dello Sport in sciopero contro la ristrutturazione selvaggia messa in atto dall'editore che intende tagliare 36 posti di lavoro con una procedura arbitraria e unilaterale. In gioco, oltre al futuro di 36 colleghi, c'é anche il mantenimento di una prassi codificata di relazioni sindacali che l'editore intende far saltare del tutto. Il Cdr dell'Unità appoggia le iniziative di lotta che la Fnsi, l'Associazione Stampa romana e il Cdr del Corriere dello Sport intendono assumere per contrastare i piani di ristrutturazione così concepiti. (AGI)

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