«C'è una questione drammatica nel nostro Paese: la sopravvivenza delle voci delle differenze. Ci confrontiamo con un radicalismo verbale che non ha alcun riferimento con quello a cui ci invita il papa, che ha chiesto a tutti noi di raccontare il presente nelle sue complessità». Lo ha detto il presidente della Fnsi, Giuseppe Giulietti, in occasione dell'incontro organizzato a Zelarino (Mestre) dall'Ucsi del Trentino e del Veneto sulla 'Salvaguardia dell'editoria minore, tra innovazione e sostenibilità'.
«È fondamentale – ha aggiunto Giulietti – riflettere sui piccoli giornali, dopo che l'ex sottosegretario all'editoria Vito Crimi aveva immaginato un azzeramento totale di ogni forma di contributo alle piccole realtà. L'attacco contro le voci delle differenze e territoriali risponde ad uno schema ideologico preciso, che prevede l'esclusione di qualsiasi confronto democratico per favorire il balcone telematico di un solo capo. L'intervento pubblico non è una mancia, ma un dovere costituzionale, ribadito da costituzionalisti, ultimo dei quali Giovanni Maria Flick, e da due presidenti della Repubblica, come Carlo Azelio Ciampi e Giorgio Napolitano».
Nel corso dell'intervento, il presidente della Federazione nazionale della Stampa italiana ha posto al centro del confronto la ripresa della corretta occupazione e la stesura di una nuova legge per l'editoria. «Non abbiamo paura del futuro – ha rilevato –. Chiediamo norme per garantire il futuro alla professione, perché oggi mancano norme che prevedano interventi sull'occupazione e sulla tutela delle voci delle differenze, fondamentali su temi come marginalità, povertà, pace».
Giulietti poi ha espresso solidarietà alla senatrice Liliana Segre, facendo appello ai tanti giornalisti presenti affinché condividano la proposta di una commissione contro il linguaggio dell'odio. «Diciamo sì alla commissione Segre, perché la libertà di pensiero non è la libertà dei linguaggi di morte. Possiamo diventare punta di diamante contro odio e razzismo», ha osservato.
Infine, un riferimento è stato fatto alla sospensione dei tagli al fondo per il pluralismo inserita all'interno della legge di bilancio. «Stiamo assistendo in queste ore ad un'inversione di tendenza, frutto anche della lotta collettiva degli ultimi mesi. Nella legge di stabilità ci sono due articoli, il 45 e 46, che congelano tutti i tagli fino a nuova norma, un articolo che mi sento di chiamare in modo improprio 'articolo Mattarella' per le dodici volte in cui il presidente della Repubblica è intervenuto in difesa dell'articolo 21 della Costituzione», ha concluso Giulietti.
All'iniziativa era presente, fra gli altri, anche la segretaria del Sindacato Giornalisti Veneto, Monica Andolfatto. «È necessario parlare della piccola editoria oggi, per mettere un punto fermo sul pluralismo e sulla centralità delle voci del territorio. Oggi i piccoli giornali sono ancora le poche realtà che danno voce al territorio», ha evidenziato.
«I giornali minori sono un presidio sociale e culturale da difendere per identità e per l'importanza della promozioni di aggregazione e coesione sociale. La buona moneta scaccia la cattiva, intraprendiamo un strada virtuosa per un finanziamento al giornalismo di qualità», ha aggiunto Andolfatto.