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Editoria 04 Feb 2010

È iniziata alla Camera la discussione sul regolamento dei contributi per l'editoria Bonaiuti: “Stop con i fondi a chi non li deve avere. Nel 2010 taglio del 18-20%, occorre garantire chi ne ha diritto”

Basta con i fondi dati a chi non li deve avere. Lo ha ribadito stamane il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, parlando alla commissione cultura della Camera e rimarcando che il governo intende trovare una soluzione condivisa con l'opposizione, per tutelarele testate che ne hanno diritto, garantendo l'occupazione, attraverso un regolamento che consenta l'accertamento delle copie effettivamente vendute e che non si basi solo sui dati di tiratura.

Basta con i fondi dati a chi non li deve avere. Lo ha ribadito stamane il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, parlando alla commissione cultura della Camera e rimarcando che il governo intende trovare una soluzione condivisa con l'opposizione, per tutelarele testate che ne hanno diritto, garantendo l'occupazione, attraverso un regolamento che consenta l'accertamento delle copie effettivamente vendute e che non si basi solo sui dati di tiratura.

Un approccio che è stato apprezzato in commissione. Il sottosegretario all'editoria ha anche spiegato di aver detto in modo chiaro e netto che ''in caso di insufficienza dei fondi si procede con una ripartizione proporzionale, cosa che sarà fatta a partire da quest'anno, compatibilmente con le risorse di bilancio. Un vincolo, quello che fa riferimento alle risorse, che riguarderà anche gli altri settori.
In pratica, per l'editoria, ci sarà un taglio di contributi intorno al 18-20% nel 2010. Bonaiuti ha tra l'altro citato tagli, importanti, previsti anche nei confronti di Rai e tv e radio locali.
Il sottosegretario ha anche parlato della rete delle edicole facendo riferimento alla necessità di trasferire il dibattito su questo settore dalla commissione affari comunitari alla commissione cultura e puntando alla sua ''modernizzazione e liberalizzazione'' senza perdere questa ''rete essenziale''.
In seguito all'ultima finanziaria, ha ricordato ancora Bonaiuti, dovranno essere restituiti oltre 50 milioni di debito pregresso alle Poste, ma sarà anche aperto un tavolo di confront si dovrà tra l'altro valutare l'opportunità o meno di ridurre i beneficiari o aumentare le tariffe postali agevolate per l'editoria.
Per i tagli si procederà d'accordo con il tesoro rispettando la finanziaria. ''Ho chiesto l'appoggio di tutti per una decisione condivisa al fine di non provocare danni all'occupazione.
Il regolamento dovrà favorire l'occupazione dei giornalisti chiedendo agli editori, al fine dell'erogazione dei contributi, l'attestazione di minimi di occupazione qualificata'', ha ancora detto. (ANSA)

È iniziata questa mattina alla Camera dei deputati la discussione sul regolamento per il riordino della disciplina di erogazione dei contributi per l'editoria.
"Qualsiasi valutazione - affermano Giuseppe Giulietti, del Misto, Riccardo Levi e Emilia Di Biasi, del Pd - è subordinata all'approvazione dell'emendamento presentato al Senato da rappresentanti di diversi gruppi e relativo al ripristino del diritto soggettivo e dello stanziamento di fondi necessari alla copertura dell'annualità in corso.
Senza questa premessa il regolamento, che pure contiene i primi elementi di moralizzazione del settore, rischia di consegnare al governo (qualsiasi governo), la più totale discrezionalità sulla erogazione delle risorse".
I deputati proseguono: "Per altro il sottosegretario Paolo Bonaiuti, nell'audizione di questa mattina, ha denunciato il rischio che possa esserci un ulteriore taglio ai fondi, tale da non garantire le coperture già previste per gli esercizi correnti. Di fronte a questa situazine di autentica emergenza -sottolineano Giulietti, Levi e Di Biasi- abbiamo chiesto di procedere, prima della votazione del regolamento, ad una serie di audizioni che coinvolgano tutte le associazioni del settore. Allo stesso modo abbiamo chiesto di audire anche tutte le associazioni degli edicolanti per valutare i rischi che potrebbero derivare da una acritica applicazione della direttiva europea in materia di liberalizzazione dei servizi". (ADNKRONOS)

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