Domenica 16 maggio La Marcia della Pace Perugia-Assisi, Lotti: “Oltre mille adesioni”

Adesioni a quota 1.110, trecento i Comuni e le Provincie che hanno assicurato la propria presenza: sono questi i numeri della Marcia per la Pace di domenica diffusi questa mattina a Roma nella sede della Fnsi durante un incontro stampa.

"Pane, acqua e lavoro - ha spiegato Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace - sono le tre priorità della Marcia: non una ripetitiva scampagnata, ma un momento per riproporre i grandi temi di questo momento. L'Italia e il mondo intero stanno attraversando una grave crisi che sta togliendo serenità, pace, giustizia, legalità e diritti umani perché quando manca il lavoro 'saltano' anche i valori".

Alla Marcia ci saranno gli operai delle aziende in crisi, i familiari delle vittime sul lavoro, una trentina tra israeliani e palestinesi che non si sono arresi alle violenze, testimoni del conflitto in Afghanistan e delle violenze in Iran, Iraq, Somalia. E poi, sopravvissuti della bomba di Hiroshima e delle stragi naziste, immigrati, rifugiati, donne africane, difensori dei diritti umani.

In Italia - ha proseguito Lotti - "assistiamo a un clima di violenza, razzismo, rifiuto degli altri, intolleranza che rende l'aria irrespirabile e la Marcia intende proporsi contro i respingimenti, le disuguaglianze, la censura".

E sulla censura ha insistito il segretario della Federazione nazionale della stampa Franco Siddi. "C'è bisogno di maggiore informazione: dobbiamo illuminare di più i cittadini con le notizie che servono e non con quelle che hanno l'unico obiettivo di tranquillizzare. Patiamo - ha concluso il segretario della Fnsi - l'autocensura: dobbiamo evitare che si spengano le voci".

La marcia per la Pace sarà preceduta venerdì 14 e sabato 15 maggio dal Forum della Pace, quella che si potrebbe definire una grande Università della pace. Più di 5mila giovani, insegnanti, esponenti di gruppi e associazioni, giornalisti e amministratori locali di ogni parte d'Italia si incontreranno a Perugia per riscoprire insieme cosa vuol dire "fare pace" dal quartiere all'Onu, riconoscendo le responsabilità di ciascuno, persone, gruppi, istituzioni. (AGI)