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Fnsi 02 Gen 2009

Dodici Associazioni di Stampa: " No ai prelievi dalla tasche dei colleghi per appianare i conti della Casagit, il Cda ripensi la manovra secondo criteri di equità e solidarietà"

La manovra del Cda della Casagit è arrivata. Ed è arrivata nel modo che le Associazioni stampa di Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Veneto, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia avevano cercato di scongiurare avanzando proposte concrete per uscire dalla crisi senza penalizzare colleghe e colleghi. Due colleghi del Cda, in verità, con il loro voto contrario si sono opposti alla manovra ottenendone una parziale attenuazione e gradualità.

La manovra del Cda della Casagit è arrivata. Ed è arrivata nel modo che le Associazioni stampa di Abruzzo, Basilicata, Campania, Liguria, Molise, Puglia, Sardegna, Trentino Alto Adige, Veneto, Sicilia, Valle d'Aosta e Friuli Venezia Giulia avevano cercato di scongiurare avanzando proposte concrete per uscire dalla crisi senza penalizzare colleghe e colleghi. Due colleghi del Cda, in verità, con il loro voto contrario si sono opposti alla manovra ottenendone una parziale attenuazione e gradualità.

Constatiamo però che a pagare, saranno chiamati tutti i familiari dei soci che non sono già sottoposti ad integrazione di altro tipo. Il Consiglio di amministrazione ha infatti deciso, a maggioranza, che i soci con coniuge e/o figli a carico dovranno pagare una cifra che sarà determinata nelle prossime settimane, il provvedimento entrerà in vigore entro i primi due mesi del 2009. Questa delibera è uno degli elementi di una manovra varata per ripianare un deficit che dovrebbe ricalcare il disavanzo di tre milioni e 900mila euro del consuntivo 2007, secondo le ultime proiezioni illustrate dal presidente Andrea Leone nel corso dell'Assemblea nazionale dei delegati. Quindi le famiglie subiranno una decurtazione del reddito, se non ci fossero nuove modifiche, di una cifra pari a 180 euro l'anno pro-capite. Una somma che noi riteniamo iniqua poichè - così come invece avevamo suggerito - non è stato approntato un vero e proprio piano che mette sotto controllo tutti i centri di spesa, secondo il principio della solidarietà. Una manovra che penalizza tutti i soci che scelgono la sanità pubblica senza gravare quindi sulla Cassa anche per prestazioni estremamente costose. Soci che non possono fare riferimento a strutture che la cassa gestisce in proprio. In sostanza non sono stati messi (o non paiono messi) sotto i riflettori - ed in maniera analitica - tutti i conti sulla struttura dei costi delle prestazioni, ribaltando così la logica di una manovra che mostra di non tenere conto delle condizioni reali dei nuclei familiari. Restiamo dell'avviso che, prima di altri interventi di prelievo, si debbano verificare le azioni di risparmio sulla gestione di servizi e convenzioni e che si debba procedere a una valutazione complessiva del quadro economico della categoria e delle sue variabili, tenendo conto della sostenibilità e avviando un ampio confronto. Le Associazioni stampa firmatarie di questo documento, tornano a chiedere al Cda di riconsiderare queste osservazioni e di rivedere la manovra alla luce di una maggiore equità e solidarietà, principi ispiratori della nascita e della tenuta della nostra insostituibile Casagit, il cui contributo pari al 3,60 per cento prelevato dagli stipendi dei colleghi, vale la pena ricordarlo, è stabilito dalla Fnsi (art 21 del Contratto Fnsi-Fieg).

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