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Associazioni 28 Set 2012

Documento di indirizzo sindacale del consiglio direttivo dell’Associazione Stampa Romana

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Stampa Romana esprime preoccupazione per il perdurare e, in alcuni casi, l’acuirsi della crisi economica che da un quadriennio almeno colpisce il nostro Paese. I riflessi della recessione si fanno pesantemente sentire anche nel settore editoriale, che subisce più di altri gli effetti della contrazione dei consumi. A fronte di questo non si intravede, nelle scelte del Governo tecnico, una strategia di politica industriale che sarebbe quanto mai necessaria in ogni campo, ma in particolare nell’informazione/comunicazione che potrebbe, se rimodernata nelle infrastrutture e nei servizi, fungere da volano alla ripresa.

Il Consiglio Direttivo dell’Associazione Stampa Romana esprime preoccupazione per il perdurare e, in alcuni casi, l’acuirsi della crisi economica che da un quadriennio almeno colpisce il nostro Paese. I riflessi della recessione si fanno pesantemente sentire anche nel settore editoriale, che subisce più di altri gli effetti della contrazione dei consumi. A fronte di questo non si intravede, nelle scelte del Governo tecnico, una strategia di politica industriale che sarebbe quanto mai necessaria in ogni campo, ma in particolare nell’informazione/comunicazione che potrebbe, se rimodernata nelle infrastrutture e nei servizi, fungere da volano alla ripresa.

Speculare all’immobilismo dell’esecutivo è quello degli editori che, esaurita la fase dei tagli e dei risparmi, non hanno messo in campo alcun progetto organico di rilancio, mostrando un allarmante ritardo soprattutto se si paragonano le scelte nostrane a quelle compiute in molti Paesi Europei  e negli Usa. Non si intravedono nuove ricerche di mercato, ne nuovi modelli di business, ne nuovi prodotti editoriali che pure sarebbero necessari per decidere in quale direzione andare e invertire la tendenza al declino.
In questo quadro la delicata transizione digitale, in particolare nel settore dei quotidiani, rischia di penalizzare ulteriormente la qualità dell’informazione distruggendo un patrimonio di conoscenze e professionalità che sarebbero invece preziose per costruire un nuovo assetto dell’informazione. A pagare il prezzo più alto è il lavoro dipendente e parasubordinato, specie quello giornalistico, che in questi anni ha visto falcidiati centinaia di posti di lavoro e ulteriormente precarizzate le condizioni di vita e professionali di collaboratori e freelance, mentre la riforma del Mercato del Lavoro targata Fornero sembra destinata a complicare ulteriormente un quadro già intricato.
Diventa ancor più centrale, in questa fase, il ruolo del sindacato dei giornalisti, in tutte le sue articolazioni, e dell’Ordine Professionale. E’ urgente un’approfondita analisi del mercato editoriale, con uno sguardo ai processi in atto in Europa, un minuzioso studio del mercato del lavoro e dei possibili sbocchi professionali che le tecnologie digitali offrono. L’occupazione di qualità deve essere al centro di ogni iniziativa e di ogni proposta, soprattutto in vista della novazione contrattuale della prossima Primavera.

Alla luce di tutto questo il Consiglio Direttivo della Asr:

CONDIVIDE la decisone della Fnsi di chiedere un tavolo a Governo,  Fieg  e altre controparti sociali per individuare proposte strutturali di sostegno all’editoria e indicare i cardini di una complessiva riforma che deve passare dalla revisione e dall’accorpamento delle leggi che governano il settore. Appoggia le proposte di finanziamento per l’editoria formulate dal segretario nazionale Franco Siddi (prelievo di una aliquota minima dalle dotazioni delle fondazioni bancarie per attività culturali; tassa di scopo sulla pubblicità televisiva e/o quota canone concessione di trasmissione televisiva per riequilibrare il sistema; aliquota minima di prelievo dal 5 per mille per le attività culturali). Suggerisce un ulteriore prelievo sui canoni di connessione alla rete per finanziare specificatamente la transizione al digitale della carta stampata. Chiede che ogni futuro finanziamento pubblico sia finalizzato prima di tutto alla crescita occupazionale del settore e alla riqualificazione professionale. Altri fondi potrebbero essere reperiti e ripartiti a livello regionale attingendo ai risparmi generati dalla spending review annunciata dalla conferenza delle Regioni o dall’eventuale recupero di somme illegittimamente spese e oggetto di inchieste giudiziarie. In questo senso il Direttivo chiede alla Segreteria della Asr di aprire un confronto a livello locale.

INVITA la Fnsi ad aprire al più presto la discussione sul rinnovo del Contratto Nazionale di Lavoro Giornalistico convocando la Commissione Contratto Nazionale e coinvolgendo la categoria in tutte le sue articolazioni, territoriali e aziendali. Mai come in questo momento è necessario una negoziazione a tutto campo che, tenendo conto dei mutamenti in atto e di quelli ipotizzabili nel breve e medio periodo, rivisiti la struttura degli accordi nazionali rimettendo al centro del processo produttivo il valore del lavoro giornalistico anche attraverso nuove figure professionali.

Impegna la Giunta e la Segreteria dell’Asr a proseguire il confronto con ogni controparte, istituzionale e datoriale, alla ricerca di soluzioni territoriali praticabili che vadano nel senso della difesa e dell’ampliamento dell’occupazione giornalistica. In questo senso, pur nel momento di crisi, chiede che il Consiglio regionale del Lazio approvi, prima dello scioglimento, il Testo Unico sull’Informazione e il relativo regolamento, norme che darebbero una boccata di ossigeno al settore editoriale, specie nell’emittenza locale.

Sostiene e promuove il lavoro sin qui svolto dalla commissione Diritti e Pari Opportunità attraverso il tavolo “Donne e media” che si propone di riequilibrare la rappresentazione di genere negli organismi della categoria; di mettere in atto azioni concrete a favore dell’occupazione femminile anche all’interno del settore editoriale e di intraprendere una battaglia, comune ad altre associazioni, per la difesa della dignità della donna combattendo gli stereotipi negativi che inquinano l’informazione.

SOLLECITA il Consiglio medesimo, la Giunta, la Segreteria e i Fiduciari e Comitati di Redazione ad aprire una campagna per l’iscrizione al sindacato unico e unitario dei giornalisti per rinforzarne le strutture e per sostenerlo nella battaglia contrattuale e nel quotidiano sforzo di difendere la dignità della professione, i diritti e l’autonomia dei colleghi.

@fnsisocial

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