Solo l'1% delle informazioni contenute nei file di Edward Snowden è stato reso pubblico. A rivelarlo è stato oggi il direttore del Guardian Alan Rusbridger nel corso di un'audizione alla commissione Interni della Camera dei Comuni, nell'ambito dell'inchiesta Nsagate, in cui il giornalista ha anche fatto sapere che il restante 99% delle informazioni sono "in un luogo sicuro".
"Abbiamo pubblicato - ha detto il giornalista - 26 documenti dei circa 58mila che ho visto. Abbiamo quindi fatto un lavoro molto selettivo su cosa pubblicare". "Non abbiamo pubblicato nomi e non abbiamo perso il controllo sui nomi".
Il Guardian è uno dei diversi giornali, tra cui anche il Washington Post e il New York Times, che hanno pubblicato i file dell'ex contractor facendo luce sulle intercettazioni effettuate dall'agenzia Usa su molti paesi alleati, tra cui la Gran Bretagna. Rusbridger ha anche risposto alle accuse di antipatriottismo. "Siamo patriottici - ha detto - e uno dei motivi perché lo siamo - ha aggiunto – è la natura stessa della democrazia e della stampa libera nonché il fatto che in questo paese si può discutere e scrivere di questo tipo di cose". Il Guardian oggi ha pubblicato una lettera del giornalista di Watergate, Carl Bernstein, che è intervenuto a favore del giornale britannico e del suo direttore parlando di "pericoloso tentativo" delle autorità britanniche di spostare il focus dal dibattito sulla sorveglianza al comportamento dei giornalisti. (LONDRA, 3 DICEMBRE - AGI/REUTERS)