Gli attacchi alla libertà di stampa continuano e l'elenco si arricchisce ogni giorno di nuovi esempi. L'ultimo – in ordine cronologico – viene dalla Calabria e riguarda il giornalista Agostino Pantano, accusato di ricettazione per essere entrato in possesso di informazioni sottoposte a segreto d'ufficio: una ulteriore, pesante tegola che minaccia di cadere dal tetto del diritto sulla libertà di informare i cittadini e sul diritto/dovere dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro.
Il Gip del Tribunale di Cosenza aveva riconosciuto al
giornalista il legittimo esercizio del diritto di cronaca e di critica
politica, sussistendone i presupposti di interesse pubblico, verità della
notizia e continenza. Salvo poi incappare nella nuova accusa.
“E' gravissimo – sostiene il Presidente della Federazione
nazionale della Stampa Italiana, Santo Della Volpe – che un giornalista che
pubblica correttamente le notizie sia considerato un ricettatore cioè un
delinquente”.
Lo scorso 6 ottobre 2014, solo per citare un altro esempio
recente, sorte simile era toccata anche alla giornalista pugliese Angela
Balenzano, del Corriere del Mezzogiorno, rinviata a giudizio dal Gup di Bari
per presunta ricettazione relativa a una fuga di notizie nell'ambito del
procedimento a carico di Giampaolo Tarantini.
Tutto questo mentre ancora in Parlamento non si è giunti ad
una sintesi tra la promessa dell'abolizione del carcere per i giornalisti e i
tentativi più o meno velati di imporre nuovi bavagli alla stampa, come le
querele temerarie ai danni dei giornalisti. Roma, 9 marzo 2015