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Editoria 12 Ott 2010

De Benedetti (Gruppo Espresso): "Ottimista sul futuro dell'editoria. L'informazione di qualità avrà la mano vincente"

 Carlo De Benedetti, presidente del gruppo L'Espresso, è "ottimista" sul futuro dell'editoria in generale e "fiducioso" per il proprio gruppo, in particolare per l'espansione nel digitale, e sottolinea l'importanza dell'informazione di qualità "La qualità avrà la mano vincente", ha detto a margine di un incontro dell'Insead a Milano, rispondendo in particolare a una domanda sulla ripresa e le prospettive dei media. 

 Carlo De Benedetti, presidente del gruppo L'Espresso, è "ottimista" sul futuro dell'editoria in generale e "fiducioso" per il proprio gruppo, in particolare per l'espansione nel digitale, e sottolinea l'importanza dell'informazione di qualità "La qualità avrà la mano vincente", ha detto a margine di un incontro dell'Insead a Milano, rispondendo in particolare a una domanda sulla ripresa e le prospettive dei media. 

  De Benedetti ha ricordato come "i due elementi trainanti dell'editoria" siano diffusione e raccolta pubblicitaria. Per la diffusione, "nel nostro gruppo stiamo andando molto bene - ha detto -. La Repubblica è il quotidiano italiano più venduto in edicola, la Repubblica.it è il primo sito di news in Italia". "Per quanto riguarda la pubblicità notiamo nei primi sei mesi dell'anno una ripresa, che si confronta però a un primo semestre dell'anno scorso catastrofico - ha detto -. Siamo anora lontani dall'aver raggiunto i livelli del 2008. Noi siamo molto fiduciosi sul futuro dell'espansione della piattaforma digitale, che è il futuro della comunicazione".  "Quello che è difficile e non sempre ovvio da far capire - ha aggiunto l'editore - è che il media che sia carta o digitale non cambia nè la missione, nè il mestiere del giornalista, che dovrebbe essere indifferente al colore della carta su cui scrive o alla tastiera del computer su cui lavora. C'è un processo in corso - ha spiegato -. Negli anni passati è stato un tabù, che è stato superato contrattualmente e ideologicamente ma non è ancora stato introiettato come abitudine di tutti i giorni".  "Sono ottimista sul futuro dell'editoria, in particolare dei quotidiani - ha concluso -. Oggi la notizia è una 'commodity' e come tale non ha un suo valore. Quello che conta è l'analisi, si è passati dal 'What happened?', il 'Che cosa e' successo?' al 'Why?', al 'Perche?'. Credo che nel giornale sia su carta che su piattaforma digitale la qualità avrà la mano vincente¯. ANSA).

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