CERCA
Cerca nelle notizie
Dal
Al
Cerca nel sito
Governo 05 Ago 2006

Ddl sulle intercettazioni, soddisfatto il ministro Mastella Gentiloni assicura: "Le norme penali non riguardano i giornalisti" Villetti (Rosa nel Pugno): "Il Governo senta la Fnsi"

E' soddisfatto il ministro della Giustizia Clemente Mastella per l'approvazione, all'unanimita', da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge sulle intercettazioni

E' soddisfatto il ministro della Giustizia Clemente Mastella per l'approvazione, all'unanimita', da parte del Consiglio dei ministri, del disegno di legge sulle intercettazioni

Il Guardasigilli parla di clima ''sereno e limpido'', a Palazzo Chigi, e - dopo l'indulto - mette a segno un altro bersaglio. Sulle sanzioni, il ddl e' rimasto aperto al contributo del Parlamento, un fatto positivamente apprezzato - subito - da Altero Matteoli (An) che dice ''su questo argomento la Cdl ha l'obbligo di confrontarsi e la maggioranza quello di essere aperta ai contributi migliorativi''. La strada di rimettersi alla ''saggezza parlamentare'' e' indicata anche dal ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro che, da ex pm, ha condotto una battaglia affinche' il ddl non limitasse le indagini. Perplesso e' rimasto il diessino Cesare Salvi, che non riteneva intercettazioni e indulto una priorita' del governo. Giudizi che rivelano piu' di una preoccupazione sugli effetti pratici del ddl nel lavoro delle procure, vengono dai magistrati. Il segretario dell'Anm Nello Rossi apprezza che le proroghe possano essere concesse, dopo tre mesi di ascolto, anche sulla sola base del materiale registrato senza bisogno di prove esterne. Ma non nasconde che per valutare l'impatto della drastica riduzione dei centri d'ascolto (da 166 a 26) sara' bene raccogliere informazioni dai ''tecnici del settore'' per vedere se ''lascera' intatte le attuali potenzialita' investigative''. Da Palermo si fa sentire il neoeletto Procuratore capo Francesco Messineo che non ha dubbi nel dire che le indagini, con il laccio dei tre mesi, ''saranno meno efficaci''. ''E' un termine limitativo - spiega - come limitativi sono i nuovi elementi necessari alla concessione delle proroghe richiesti dalla legge. Capisco, pero', che un bilanciamento degli interessi era necessario''. Non vede ''controindicazioni'' alla centralizzazione delle sale ascolto nelle corti d'appello, il procuratore aggiunto di Milano Ferdinando Pomarici. Che sulla distruzione dei verbali delle intercettazioni ammette che, in via di principio, ''garantisce una maggiore privacy'' ma non bisogna dimenticare che ''a volte registrazioni ritenute inizialmente irrilevanti possono rivelarsi importanti, successivamente, ai fini di prova''. ''Centri di ascolto unificati? E dove li mettiamo?'', domanda ironico l'altro procuratore aggiunto di Milano, Corrado Carnevali, che aggiunge ''gli spazi attuali sono gia' pieni e sovraccarichi di lavoro''. 'Pollice verso' sul ddl Mastella dai giornalisti, senza eccezione alcuna. Il segretario della Federazione nazionale della stampa, Paolo Serventi Longhi, ''chiediamo di essere ascoltati; sarebbe un errore se il Parlamento prevedesse sanzioni pecuniarie per i giornalisti, peraltro comminate dal Garante per la privacy''. ''Siamo preoccupati - ha spiegato - per il clima punitivo, che viene da certi settori della politica, nei confronti dei colleghi che diffondono notizie sulle inchieste giudiziarie''. Di ''duro colpo al diritto di cronaca e alla liberta' di informazione'' parla Guido Columba dell'Unione nazionale cronisti. Per l'Usigrai - interviene il segretario Roberto Natale - ''ci vorrebbe della sfrontatezza nel sostenere che la pubblicazione delle intercettazioni non sia stata un potente e positivo strumento di trasparenza, dunque di democrazia'', anche se non sempre si e' distinto ''tra notizia e pettegolezzo''. Resta il fatto che ''la risposta del governo e' sbagliata''. (ANSA) "Per quanto riguarda le norme penali del nuovo ddl sulle intercettazioni, e' stato esplicitamente detto dal ministro proponente Mastella, che non hanno nulla a che vedere con i giornalisti. Lo escludo categoricamente. C'e' piuttosto un inasprimento delle pene a carico dei possibili soggetti che, negli uffici giudiziari, divulghino notizie coperte da segreto. Se comunque ci fosse la necessita' di chiarimenti interpretativi, ci sara' l'iter parlamentare per farlo". E' quanto ha sottolineato il ministro delle Comunicazioni, Paolo Gentiloni, commentando il provvedimento approvato dal Consiglio dei ministri. Gentiloni ha ammesso che "il ddl non viene incontro a tutte le richieste della categoria, la quale avrebbe preferito che a valutare gli illeciti a cui applicare le sanzioni pecuniarie fosse l'Ordine dei giornalisti, invece che l'Authority per la Privacy, seppur dopo aver sentito l'Ordine dei giornalisti e la Fnsi, come e' definito nella norma. Mi sembra comunque una procedura accettabile. Da parte mia, come sempre, ho condiviso le decisioni del governo". (Apcom) VILLETTI (ROSA NEL PUGNO): "IN PARLAMENTO SI POTRANNO FARE CORREZIONI;GOVERNO SENTA FNSI" ''Colpire le fonti ma non porre limiti impropri alla liberta' di stampa'': lo afferma Roberto Villetti capogruppo della Rosa nel Pugno alla Camera, a proposito del provvedimento sulle intercettazioni. ''E' positivo - aggiunge - che il governo si sia posto il problema che riguarda garanzie fondamentali del cittadino come le intercettazioni. Sara' nel dibattito parlamentare che si potranno apportare le correzioni necessarie per arrivare a raccogliere un vasto consenso, come e' importante raggiungere in queste materie. E' comunque fondamentale prosegue Villetti - che, per evitare che avvengano processi lampo e di piazza, si debbano colpire le fonti, stando molto attenti a non porre, invece, limiti impropri alla liberta' di stampa. Per questo motivo sarebbe opportuno che il governo sentisse i rappresentanti della FNSI e, comunque - conclude - questo confronto dovra' essere sviluppato nel corso della discussione in Parlamento''. (ANSA)

@fnsisocial

Articoli correlati