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Editoria 01 Ago 2007

Ddl sulla riforma, Unione stampa periodica Italiana: “Intervenire su punti critici”

Ci sono alcune criticità in un contesto pur positivo. L'Avvocato Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale dell'Uspi (Unione stampa periodica italiana), associazione che rappresenta 2.300 editori che producono 3.500 testate, giudica così il provvedimento di riforma dell'editoria che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri venerdì.

Ci sono alcune criticità in un contesto pur positivo. L'Avvocato Francesco Saverio Vetere, Segretario Generale dell'Uspi (Unione stampa periodica italiana), associazione che rappresenta 2.300 editori che producono 3.500 testate, giudica così il provvedimento di riforma dell'editoria che dovrebbe arrivare in consiglio dei ministri venerdì.

Per l'Uspi le criticità riguardano ''le modifiche al sistema delle agevolazioni postali che introducono, per le imprese commerciali un credito d'imposta a copertura del 60% dei costi di spedizione, al posto dell'abrogato rimborso a Poste Italiane. Il nuovo sistema solleva una serie di perplessità relative alla sua applicabilità in concreto, molto complessa e macchinosa. Problemi anche sulla copertura finanziaria del nuovo sistema. Lo stanziamento di 160 milioni di euro sarebbe largamente insufficiente. Il rischio concreto è quello di penalizzare gravemente in particolare i piccoli e medi editori, in contrasto con lo scopo dichiarato dal Governo di tutelare e promuovere il pluralismo''. Critiche anche per ''l'eccessivo ricorso alla delega a futuri decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri, che lascia ampi margini di incertezza sulle modalità di applicazione del nuovo sistema di rimborso''. Inoltre ''l'eccessiva discrezionalità preoccupa non poco gli editori. Sul punto della delega al Governo per l'emanazione del testo unico delle leggi sull'editoria, l'Uspi rileva che anche in questo caso la legge attribuisce al Governo una possibilità illimitata di intervenire sul settore senza quasi alcun controllo da parte del Parlamento''. Comunque, conclude l'Uspi ''si tratta di una bozza provvisoria e quindi esiste la concreta possibilità di intervenire su queste criticità prima del varo del disegno di legge''.(ANSA)

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