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Componenti Fnsi 11 Giu 2010

Ddl Intercettazioni, Stampa Democratica: “Difendiamo l’autonomia dei giornalisti e del loro Sindacato”

L’assemblea di Stampa Democratica si è riunita a Milano, nella sede dell’Associazione Lombarda dei giornalisti, all’indomani dell’approvazione in Senato del disegno di legge Alfano sulle intercettazioni e i limiti alla pubblicazione di notizie sulle inchieste giudiziarie.

L’assemblea di Stampa Democratica si è riunita a Milano, nella sede dell’Associazione Lombarda dei giornalisti, all’indomani dell’approvazione in Senato del disegno di legge Alfano sulle intercettazioni e i limiti alla pubblicazione di notizie sulle inchieste giudiziarie.

Stampa Democratica appoggia la decisione assunta dalla FNSI di proclamare lo sciopero della categoria e varare iniziative di protesta. Stampa Democratica ritiene, infatti, che la legge - nella versione licenziata a Palazzo Madama - vada ben oltre la legittima difesa della privacy e della segretezza delle comunicazioni personali, e configuri un attacco al mondo dell’informazione in forma di “vendetta”, per nulla giustificata da alcune sporadiche violazioni che sono state commesse nel recente passato (e che rimangono sanzionabili in base alle norme già in vigore).

Stampa Democratica conferma la propria analisi sul momento di crisi che attraversa l’editoria e la stessa professione giornalistica. Il sindacato di categoria sta operando positivamente per far fronte all’emergenza occupazione, ma dovrà serrare le file per conseguire alcuni risultati ulteriori in tema di difesa dei posti di lavoro, garanzie di rispetto della professione e di adeguata remunerazione del lavoro autonomo, corsi di aggiornamento e riqualificazione a beneficio dei giornalisti disoccupati e cassintegrati. Tutto ciò dovrà integrarsi nei programmi da presentare ai colleghi per le votazioni di ottobre con cui si rinnoveranno la cariche dell’Associazione Lombarda e quelle della Federazione della Stampa.

Analizzati i risultati negativi del recente voto per l’Ordine, e sottolineato che la frammentazione delle liste ha prodotto la sconfitta di ogni tentativo di costruire un’alternativa di gestione dell’Ordine lombardo e di rappresentanza in Consiglio nazionale, dopo un sereno confronto, Stampa Democratica ha preso atto della dichiarazione di Franco Abruzzo di voler lasciare la corrente.

NO ALLE SFIDE INDIVIDUALI

 

Un patrimonio di idee e di valori da traghettare verso un nuovo futuro

 

Dalla parte dei giornalisti. Sempre più al servizio dei colleghi, dentro e fuori le redazioni. Capaci di cogliere i cambiamenti del mondo variegato dell’editoria, coraggiosi nel proporre e perseguire quel rinnovamento di idee e progetti imposto con urgenza dall’attuale fase che coinvolge e sconvolge la nostra professione. 

Devono essere queste le linee guida del nostro impegno. Dobbiamo rinnovare la fiducia dei colleghi con un percorso di trasparenza e di onestà intellettuale che lasci da parte sterili protagonismi, faccia tornare la voglia di un impegno collettivo aperto al pluralismo delle idee, alla democraticità del confronto, alla capacità di sintesi condivisa e a quella forza propositiva che trae origine dalla consapevolezza di offrire soluzioni reali ai bisogni espressi dalla base dei nostri colleghi.

Non è più il tempo delle sfide “individuali”.

Non servono gli sconquassi dettati da liti di bottega; non servono picconatori che per erigere nuovi muri distruggono i tanti ponti che con fatica, con senso di responsabilità e con lungimirante progettualità, abbiamo costruito e stiamo costruendo.

La forza di Stampa Democratica sta nella condivisione d’intenti. Nell’ampio dibattito interno culminante in una concreta capacità di sintesi. Nella condivisione di tattiche e strategie da portare avanti su singoli problemi o in intere stagioni. Nelle scelte unitarie sulle persone cui affidare responsabilità nel nostro movimento.

Il forte rinnovamento in atto negli ultimi anni all’interno di Stampa Democratica sul piano della proposta politico-sindacale e su quello dei suoi quadri dirigenti ha l’obbiettivo di traghettare verso un nuovo futuro il patrimonio di idee e di valori che ci ha lasciato Walter Tobagi.  

Ad imporlo sono i tempi e il quadro di riferimento in profonda evoluzione. A chiedercelo sono i colleghi giornalisti che, lontani “dai palazzi” e coinvolti dall’impegno quotidiano, mal sopportano le suddivisioni ideologiche e non comprendono il significato di fazioni, considerando queste situazioni atteggiamenti sterili e inconcludenti.

Noi vogliamo costruire il nuovo futuro del giornalismo e dei giornalisti.

Un futuro che sia a garanzia dell’informazione libera, di sviluppo dei giornalismi, di valorizzazione della professione e di tutela dei giornalisti: siano essi operatori dell’informazione tradizionale, dei new media, degli uffici stampa, freelance, coinvolti dalla stagione delle crisi o in cerca di occupazione.  

In un mare in burrasca non è più tempo di remare contro.

Noi dobbiamo remare verso il futuro traghettando lì, rinnovata e ancora più forte, Stampa Democratica.

Remare tutti: da una parte sola. Dalla parte dei giornalisti.


Paolo Perucchini, Andrea Morigi, Gianfranco Giuliani, Toni Filippini, Cesare Giuzzi, Claudio Scarinzi, Enrico Mirani, Paolo Costa. 

Milano 14 giugno 2010

 

 

@fnsisocial