In un’interpellanza urgente la deputata di Scelta civica, Adriana Galgano, chiede al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, quali iniziative intenda prendere per affrontare la crisi dell’editoria che sta mettendo a rischio, in Umbria come nel resto d’Italia, il pluralismo dell’informazione e l’occupazione del settore. “Negli ultimi due anni – scrive l’onorevole Galgano – hanno chiuso 32 testate giornalistiche nazionali e locali con 3 mila posti di lavoro svaniti nel nulla”.
In 5 anni di crisi il settore dell’editoria italiana ha
perso qualcosa come 1,8 miliardi di euro, con un calo della diffusione del
24,8%, una diminuzione del 27,7% dei ricavi dalle vendite e una riduzione del
22% della forza lavoro, che si traduce in 4200 posti di lavoro dipendente persi
tra licenziamenti e prepensionamenti . Solo negli ultimi 2 anni hanno chiuso 32
testate giornalistiche nazionali e locali con 3 mila posti di lavoro svaniti
nel nulla.
Questi i dati contenuti nell’interpellanza urgente che la deputata di Scelta
civica, Adriana Galgano, ha inviato al presidente del Consiglio, Matteo Renzi,
per chiedere quali iniziative, anche di tipo normativo, si intendano prendere per
far fronte a questa crisi che ormai sembra infinita.
L’interpellanza dell’onorevole Galgano prende spunto dalla situazione “di grave
criticità in cui versano le testate locali umbre”, ma si allarga poi a
ricomprendere tutta l’editoria italiana.
La perdita di copie e pubblicità, i bilanci in rosso, il progressivo e
inesorabile svuotamento delle redazioni: il fenomeno è ormai ben noto. “A farne le spese – scrive in una nota la
parlamentare – sono l'editoria cooperativa, locale e del non-profit, ma anche
radio e tv locali dove ormai purtroppo non si contano licenziamenti, contratti
di solidarietà e cassa integrazione”.
“In questo quadro molto preoccupante si inserisce quello relativo alla
difficile situazione del mondo dell'editoria in Umbria - sostiene quindi la
deputata di Scelta civica - con gli ultimi casi de ‘Il Giornale dell'Umbria’ e
dell’Ansa, e vi è grande incertezza anche per altre presenze editoriali sia
della carta stampata, che dell'emittenza locale radiotelevisiva”.
“Tutto questo determina un quadro di grande preoccupazione non solo per
l'irrinunciabile ruolo dell'informazione quale presidio di pluralismo e
democrazia - conclude l'onorevole Galgano - ma anche per i livelli
occupazionali messi a rischio, soprattutto per i giovani che vi lavorano, in
molti casi già in condizioni di precarietà”.