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Appuntamenti 30 Apr 2013

Da venerdì 30 aprile a giovedì 2 maggio tre giorni in Calabria in difesa della professione

“Libertà di stampa e qualità dell’informazione possono essere garantite solo con la professionalità e il giusto trattamento economico e previdenziale dei giornalisti”. E’ questo il filo conduttore della tre giorni di incontri che, da domani a giovedì, vedrà i giornalisti calabresi confrontarsi sulle problematiche che attanagliano la professione giornalistica e, più in generale, l’editoria.

“Libertà di stampa e qualità dell’informazione possono essere garantite solo con la professionalità e il giusto trattamento economico e previdenziale dei giornalisti”. E’ questo il filo conduttore della tre giorni di incontri che, da domani a giovedì, vedrà i giornalisti calabresi confrontarsi sulle problematiche che attanagliano la professione giornalistica e, più in generale, l’editoria.

Tre appuntamenti importanti per tutti i giornalisti calabresi che, accanto al vicesegretario Fnsi e segretario regionale del Sindacato Giornalisti della Calabria, Carlo Parisi, e al presidente dell’Ordine dei giornalisti della Calabria, Giuseppe Soluri, vedranno impegnati il presidente della Fnsi, Giovanni Rossi, i presidenti emeriti dell’Ordine nazionale dei giornalisti, Lorenzo Del Boca e Mario Petrina, consiglieri nazionali e regionali della Fnsi, del Sindacato, dell’Ordine, dell’Inpgi, della Casagit, dell’Ungp, dei gruppi di specializzazione del sindacato, Comitati e Fiduciari di redazione.
Si comincia domani, martedì 30 aprile, a Reggio Calabria, con la firma del Protocollo d’intesa per regolamentare l’accesso dei giornalisti presso l’Assemblea legislativa della Calabria. Alle ore 11, a Palazzo Campanella, il presidente del Consiglio regionale, Francesco Talarico, siglerà il protocollo con il Sindacato giornalisti della Calabria, che vigilerà sulle posizioni contrattuali dei giornalisti e delle aziende, e l’Ordine regionale.
Grazie alla presenza del presidente nazionale della Federazione della Stampa, Giovanni Rossi, l’occasione servirà per fare il punto sullo stato dell’arte degli uffici stampa, sia dal punto di vista normativo che da quello contrattuale. Un settore, quello degli uffici stampa, che soltanto nella pubblica amministrazione, in Calabria, potrebbe dare lavoro ad almeno 500 giornalisti, ma che invece è riuscito ad arrivare appena a 24, molti dei quali contrattualizzati solo grazie all’azione del sindacato e dell’Inpgi.
Mercoledì 1° maggio a Marina di Sibari, al “Minerva Club Resort Golf & Spa”, il convegno sul tema “Il giornalista, la libertà di stampa e l’etica professionale”, organizzato dal Circolo della Stampa “Pollino-Sibaritide”, sarà al centro della sesta edizione della Giornata dell’informazione in Calabria in occasione della Festa del lavoro e la Giornata mondiale della libertà di stampa (che ricorre il 3 maggio).
Con i rappresentanti nazionali e regionali degli istituti di categoria dei giornalisti, si farà il punto sullo stato dell’informazione in Calabria e nel Paese, in un momento di sempre più crescenti difficoltà per la categoria, condizionato dalla crisi e dai ripetuti tentativi di limitare l’autonomia della professione e la libertà di stampa.
Giovedì 2 maggio a Cosenza, alle ore 10 nel salone vescovile degli Stemmi, in piazza Barrasio 10, la conferenza su “Qualità dell’informazione in difesa della libertà di stampa” concluderà la tre giorni calabrese. A fare gli onori di casa l’arcivescovo-giornalista Salvatore Nunnari, che per dodici anni è stato consigliere nazionale della Fnsi e vicesegretario del Sindacato Giornalisti della Calabria.
Invocando “uno scatto di dignità in difesa della professione”, Carlo Parisi, vicesegretario nazionale Fnsi e segretario del Sindacato Giornalisti della Calabria, sottolinea l’importanza di “una battaglia – quella appunto in difesa della professione giornalistica – che impegna tutta la categoria: dai più «garantiti» che, di questo passo, rischiano di veder crollare il sistema previdenziale  e assistenziale (Inpgi e Casagit) conquistato con decenni di lotte e di sacrifici, ai più deboli (precari e freelance) che non possono e non devono derogare al diritto di farsi pagare, accettando, invece, di sottostare all’umiliazione e al ricatto”.
“Tanto c’è da fare – sottolinea Parisi – ma le azioni sindacali e legali, confortate dalle numerose sentenze favorevoli ai giornalisti, devono servire da esempio a quanti credono nei valori alti della professione e da monito a quegli editori senza scrupoli che scambiano giornali, radio e televisioni per piantagioni di cotone di epoca coloniale”.
“Il giornalismo italiano – conclude Carlo Parisi – ha bisogno di unità per contrastare gli assalti che vengono ripetutamente sferrati alla categoria e alla professione da quanti, ad ogni livello, preferirebbero una stampa imbavagliata e asservita ai poteri forti”. Da http://www.giornalisticalabria.it/

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